La richiesta dell'Agenzia delle Entrate riguarda l'attività tra il 2005 e il 2007 del gruppo di consulenza finanziaria governata da Doris e da Fininvest. Sotto osservazione le attività della controllata irlandese
Mediolanum, il gruppo di consulenza finanziaria controllato dalla famiglia Doris e dalla Fininvest di Silvio Berlusconi, che ha chiuso il 2012 con un utile record di 351 milioni di euro (+422%), avrebbe sottratto al fisco italiano tra il 2005 e il 2007 circa mezzo miliardo di euro e ora l'Agenzia delle Entrate presenta il conto: 344 milioni di euro.
E non è escluso che la richiesta possa in futuro farsi più salata, avendo la Gdf esaminato anche gli esercizi 2008 e 2009.
Mediolanum: "Analisi illegittima" - Mediolanum, che giudica l'analisi del Fisco "illegittima" ed "errata" per quanto riguarda il calcolo del maggiore imponibile, nonché "illegittima quanto alle sanzioni", ha deciso di attivare la procedura arbitrale europea sulle doppie imposizioni e rimettere così "la soluzione della controversia alle competenti autorità fiscali italiane e irlandesi", che a questo punto dovranno decidere qual è la quota di imponibile che spetta ai due Paesi.
In ogni caso, forte dal parere dei suoi consulenti, Mediolanum ritiene che i prezzi di retrocessione delle commissioni "rientrano nel range di valori di libero mercato individuati da economisti indipendenti".
Sotto osservazione la controllata irlandese - Secondo l'Agenzia delle Entrate Mediolanum International Funds, la controllata irlandese che si occupa del confezionamento e della gestione dei fondi che poi vengono distribuiti attraverso la rete di promotori del gruppo, avrebbe girato alle italiane Mediolanum Vita e Banca Mediolanum una quota di commissioni inferiore a quella dovuta.
Il cosiddetto 'livello di retrocessione' sarebbe giudicato inferiore ai parametri di mercato e il sospetto è che il gruppo mantenga su Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più leggera del fisco irlandese.
Gli altri avvisi di accertamento - Secondo l'Agenzia delle Entrate, l'imponibile sottratto al fisco italiano tra il 2005 e il 2007 ammonterebbe a circa mezzo miliardo. Il tax rate di Mediolanum, cioè la percentuale di utile lordo che finisce in tasse, è stato del 19,6% nel 2005, del 21,4% nel 2006 e del 23% nel 2007, toccando un minimo del 15,6% nel 2009 e restando attorno al 20% nelle due annualità successive per risalire al 29,9% nel 2012.
L'utile di Mediolanum International Funds rappresenta il 74% di quello di gruppo tra il 2005 e il 2007, e il 96% di quello prodotto dal 2005 a oggi.
Poco prima dello scorso Natale, emerge dal progetto di bilancio, Banca Mediolanum e Mediolanum Vita si sono viste recapitare una serie di avvisi di accertamento riferiti agli esercizi 2005, 2006 e 2007 per complessivi 323,4 milioni di euro, tra imposte non pagate e sanzioni, che si aggiungono ai 20,8 milioni di euro già contestati nel 2010.
E non è escluso che la richiesta possa in futuro farsi più salata, avendo la Gdf esaminato anche gli esercizi 2008 e 2009.
Mediolanum: "Analisi illegittima" - Mediolanum, che giudica l'analisi del Fisco "illegittima" ed "errata" per quanto riguarda il calcolo del maggiore imponibile, nonché "illegittima quanto alle sanzioni", ha deciso di attivare la procedura arbitrale europea sulle doppie imposizioni e rimettere così "la soluzione della controversia alle competenti autorità fiscali italiane e irlandesi", che a questo punto dovranno decidere qual è la quota di imponibile che spetta ai due Paesi.
In ogni caso, forte dal parere dei suoi consulenti, Mediolanum ritiene che i prezzi di retrocessione delle commissioni "rientrano nel range di valori di libero mercato individuati da economisti indipendenti".
Sotto osservazione la controllata irlandese - Secondo l'Agenzia delle Entrate Mediolanum International Funds, la controllata irlandese che si occupa del confezionamento e della gestione dei fondi che poi vengono distribuiti attraverso la rete di promotori del gruppo, avrebbe girato alle italiane Mediolanum Vita e Banca Mediolanum una quota di commissioni inferiore a quella dovuta.
Il cosiddetto 'livello di retrocessione' sarebbe giudicato inferiore ai parametri di mercato e il sospetto è che il gruppo mantenga su Dublino una quota incongrua dei propri ricavi, così da sottoporli alla mano più leggera del fisco irlandese.
Gli altri avvisi di accertamento - Secondo l'Agenzia delle Entrate, l'imponibile sottratto al fisco italiano tra il 2005 e il 2007 ammonterebbe a circa mezzo miliardo. Il tax rate di Mediolanum, cioè la percentuale di utile lordo che finisce in tasse, è stato del 19,6% nel 2005, del 21,4% nel 2006 e del 23% nel 2007, toccando un minimo del 15,6% nel 2009 e restando attorno al 20% nelle due annualità successive per risalire al 29,9% nel 2012.
L'utile di Mediolanum International Funds rappresenta il 74% di quello di gruppo tra il 2005 e il 2007, e il 96% di quello prodotto dal 2005 a oggi.
Poco prima dello scorso Natale, emerge dal progetto di bilancio, Banca Mediolanum e Mediolanum Vita si sono viste recapitare una serie di avvisi di accertamento riferiti agli esercizi 2005, 2006 e 2007 per complessivi 323,4 milioni di euro, tra imposte non pagate e sanzioni, che si aggiungono ai 20,8 milioni di euro già contestati nel 2010.