Smartphone, Windows Phone si difende. Ma solo in Italia
EconomiaUna recente indagine dice che il sistema operativo mobile di Microsoft nel nostro Paese “tiene”. A differenza che altrove. Le ragioni di questa specificità? Tradizione e prezzi
di Raffaele Mastrolonardo
Android contro iOs, nel mondo dei telefonini intelligenti la sfida è quella. E così è pure in Italia, dove i due sistemi operativi raccolgono rispettivamente il 51,8 % e il 24,9 % del mercato. Ma se per quanto riguarda i grandi duellanti il nostro non si discosta molto dagli altri mercati avanzati, per quanto riguarda la terza piazza esiste invece una specificità tutta tricolore. Con una fetta della torta del 13,9 %, infatti, troviamo Windows Phone, il sistema operativo targato Microsoft, che nel resto del mondo non brilla poi tanto. Nello Stivale, invece, se non proprio di successo si può parlare di una di una buona crescita (+ 11 % anno su anno). In controtendenza con quanto accade all'estero. Tanto da spingere a chiedersi il perché del fenomeno.
Windows Phone tricolore - Le cifre innanzitutto. A dare i numeri che fotografano questa diversità italiana è una recentissima indagine realizzata da Kantar WorldPanel. Le tabelle della società di consulenza e analisi di mercato inglese dicono infatti che negli altri stati analizzati (9 in tutto) Windows Phone arriva al massimo al 5,9 % (è il caso del Regno Unito). In Germania si ferma al 2,6 %, in Francia al 4,1%, in Spagna all'1,8%. Fuori dall'Europa le cose non vanno molto meglio, anzi vanno peggio. In Australia, la quota è del 2,8 %, negli Stati Uniti del 2,6, in Cina dello 0,9, ancor peggio in Giappone: un residuale 0,8 % . Insomma, da noi il sistema operativo ottiene risultati assai più lusinghieri che altrove. Perché? Un indizio è stato individuato dalla stessa Kantar WorldPanel a fine novembre quando aveva segnalato le “forti vendite” del Nokia Lumia 610 e di altri smartphone della casa finlandese equipaggiati con Windows Phone. Performance, secondo la società di analisi, figlia di un legame forte, europeo ed italiano, con il marchio nordico. “Il 58 % dei consumatori che hanno acquistato uno smartphone Nokia nel quarto trimestre in Italia dicono che la spinta maggiore è stata il brand, così come per Apple”, spiega a Sky.it Dominic Sunnebo di Kantar Worldpanel che conduce le sue indagini su un panel di 120 mila consumatori italiani.
Ok, il prezzo è giusto – Un altro fattore da tenere in considerazione per spiegare la risalita del sistema operativo di Microsoft sono i soldi. Il nostro Paese, dice Sunnebo, ha i più bassi sussidi all'acquisto di smartphone in Europa e quindi il prezzo finisce per avere un'influenza più alta che altrove. “Lo smartphone medio di Nokia in Italia aveva nel quarto trimestre un costo di 200 euro contro gli oltre 400 di Apple e i 280 di Samsung”. Senza contare che i telefonini intelligenti più venduti dall'azienda finnica non sono stati quelli di gamma più alta. “Nokia sta riconquistando le quote di mercato nel segmento medio basso”, continua l'analista. “Ma la sfida chiave sarà competere direttamente con Samsung e Apple nelle fasce di vertice con un modello come il Lumia 920”. E l'impresa potrebbe essere più ardua del previsto. E' vero, l'Italia presenta una penetrazione di Android più bassa rispetto ad altri Paesi europei (51,8 % contro il 54,4 % del Regno Unito, il 66,6 % della Germania, il 58,7 % della Francia, l'86,4 % della Spagna). Ma questa minore “presa” dell'Os targato Google non si ripercuote sulle vendite del colosso coreano. “La quota di mercato Samsung – conclude Sunnebo – è uguale a quella che si riscontra in tutti gli altri Paesi del mondo. Sono marchi come Sony, HTC o LG che sembrano meno attraenti per i consumatori italiani”. Insomma, i due leader assoluti sono forti nello stivale come altrove, semmai sono altri a soffrire.
Diffusione – Insomma, nonostante la performance lusinghiera la lotta per il vertice è ancora a due e promette di restare tale. Anche se la diffusione crescente dei telefonini intelligenti e quindi l'aumento dei consumatori convertiti ai nuovi gadget potrebbe aprire qualche spiraglio. In Italia, secondo le stime più recenti, la penetrazione degli smartphone varia dal 27,7 (dati Censis) al 31,4 % (dati eMarketer). Questi dati, secondo eMarketer, che è una società specializzata in analisi dei mercati digitali, ci mettono dietro a Regno Unito (36,8 %) e Francia (33 %) e davanti a Spagna (28 %) e Germania (27 %). In prospettiva, in Italia la diffusione dovrebbe crescere fino al 41 % nel 2013 per arrivare al 50,9 % nel 2014 e al 61 % nel 2015. E in quei punti percentuali di crescita si annidano le speranze degli aspiranti terzi incomodi.
Android contro iOs, nel mondo dei telefonini intelligenti la sfida è quella. E così è pure in Italia, dove i due sistemi operativi raccolgono rispettivamente il 51,8 % e il 24,9 % del mercato. Ma se per quanto riguarda i grandi duellanti il nostro non si discosta molto dagli altri mercati avanzati, per quanto riguarda la terza piazza esiste invece una specificità tutta tricolore. Con una fetta della torta del 13,9 %, infatti, troviamo Windows Phone, il sistema operativo targato Microsoft, che nel resto del mondo non brilla poi tanto. Nello Stivale, invece, se non proprio di successo si può parlare di una di una buona crescita (+ 11 % anno su anno). In controtendenza con quanto accade all'estero. Tanto da spingere a chiedersi il perché del fenomeno.
Windows Phone tricolore - Le cifre innanzitutto. A dare i numeri che fotografano questa diversità italiana è una recentissima indagine realizzata da Kantar WorldPanel. Le tabelle della società di consulenza e analisi di mercato inglese dicono infatti che negli altri stati analizzati (9 in tutto) Windows Phone arriva al massimo al 5,9 % (è il caso del Regno Unito). In Germania si ferma al 2,6 %, in Francia al 4,1%, in Spagna all'1,8%. Fuori dall'Europa le cose non vanno molto meglio, anzi vanno peggio. In Australia, la quota è del 2,8 %, negli Stati Uniti del 2,6, in Cina dello 0,9, ancor peggio in Giappone: un residuale 0,8 % . Insomma, da noi il sistema operativo ottiene risultati assai più lusinghieri che altrove. Perché? Un indizio è stato individuato dalla stessa Kantar WorldPanel a fine novembre quando aveva segnalato le “forti vendite” del Nokia Lumia 610 e di altri smartphone della casa finlandese equipaggiati con Windows Phone. Performance, secondo la società di analisi, figlia di un legame forte, europeo ed italiano, con il marchio nordico. “Il 58 % dei consumatori che hanno acquistato uno smartphone Nokia nel quarto trimestre in Italia dicono che la spinta maggiore è stata il brand, così come per Apple”, spiega a Sky.it Dominic Sunnebo di Kantar Worldpanel che conduce le sue indagini su un panel di 120 mila consumatori italiani.
Ok, il prezzo è giusto – Un altro fattore da tenere in considerazione per spiegare la risalita del sistema operativo di Microsoft sono i soldi. Il nostro Paese, dice Sunnebo, ha i più bassi sussidi all'acquisto di smartphone in Europa e quindi il prezzo finisce per avere un'influenza più alta che altrove. “Lo smartphone medio di Nokia in Italia aveva nel quarto trimestre un costo di 200 euro contro gli oltre 400 di Apple e i 280 di Samsung”. Senza contare che i telefonini intelligenti più venduti dall'azienda finnica non sono stati quelli di gamma più alta. “Nokia sta riconquistando le quote di mercato nel segmento medio basso”, continua l'analista. “Ma la sfida chiave sarà competere direttamente con Samsung e Apple nelle fasce di vertice con un modello come il Lumia 920”. E l'impresa potrebbe essere più ardua del previsto. E' vero, l'Italia presenta una penetrazione di Android più bassa rispetto ad altri Paesi europei (51,8 % contro il 54,4 % del Regno Unito, il 66,6 % della Germania, il 58,7 % della Francia, l'86,4 % della Spagna). Ma questa minore “presa” dell'Os targato Google non si ripercuote sulle vendite del colosso coreano. “La quota di mercato Samsung – conclude Sunnebo – è uguale a quella che si riscontra in tutti gli altri Paesi del mondo. Sono marchi come Sony, HTC o LG che sembrano meno attraenti per i consumatori italiani”. Insomma, i due leader assoluti sono forti nello stivale come altrove, semmai sono altri a soffrire.
Diffusione – Insomma, nonostante la performance lusinghiera la lotta per il vertice è ancora a due e promette di restare tale. Anche se la diffusione crescente dei telefonini intelligenti e quindi l'aumento dei consumatori convertiti ai nuovi gadget potrebbe aprire qualche spiraglio. In Italia, secondo le stime più recenti, la penetrazione degli smartphone varia dal 27,7 (dati Censis) al 31,4 % (dati eMarketer). Questi dati, secondo eMarketer, che è una società specializzata in analisi dei mercati digitali, ci mettono dietro a Regno Unito (36,8 %) e Francia (33 %) e davanti a Spagna (28 %) e Germania (27 %). In prospettiva, in Italia la diffusione dovrebbe crescere fino al 41 % nel 2013 per arrivare al 50,9 % nel 2014 e al 61 % nel 2015. E in quei punti percentuali di crescita si annidano le speranze degli aspiranti terzi incomodi.