Draghi: "L'acquisto di Bond sarà illimitato". Cala lo spread

Economia

Il presidente della Bce annuncia il piano per difendere l'euro. Voto contrario solo del presidente della Bundesbank. Il differenziale Btp-bund scende a 370 punti base, Piazza Affari chiude a +4,31%. Monti: "Un passo importante nella governance europea"

I mercati festeggiano, i politici (forse) un po' meno. La giornata euforica che ha scandito le decisioni della Banca Centrale Europea (spread Bund-Btp a 370. i minimi da aprile, Piazza Affari a +4,31%) è motivata dal forte - sebbene prevedibile -  messaggio dell'Eurotower: la Bce è disposta a fare di tutto, con acquisti illimitati di titoli di Stato, perché questo tipo di interventi rientra "decisamente" nel mandato assegnatole, ovvero di mantenere la stabilità dei prezzi, perché il suo obiettivo è quello di "salvaguardare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria in tutti i Paesi dell'Eurozona". Un piano che trova anche l'appoggio dell'Fmi che, per bocca del numero uno Christine Lagarde si dice "pronto a collaborare".

Acquisti sottoposti a condizioni
- Tuttavia, come Mario Draghi ha correttamente evidenziato nella  conferenza stampa e come è chiaramente scritto nelle note esplicative della Bce, tali interventi non sono immediati e soprattutto non sono incondizionati. Le Omt (Outright Monetary Transaction) avverranno su  un range determinato di titoli - con scadenze fra uno e tre anni -  dovranno essere accompagnati da simili interventi di Efsf/Esm e solo dopo una precisa richiesta di intervento da parte dei paesi coinvolti. Che pertanto dovranno impegnarsi a un piano di riforme e aggiustamenti fiscali molto rigoroso e per niente 'gratuito'. Di qui il sospetto che i singoli governi - già alle prese con  economie anemiche e il malessere dell'opinione pubblica - ci penseranno accuratamente prima di imbarcarsi in una richiesta di intervento dell'Eurotower. La Spagna - nonostante tutto - vi sarà costretta a breve, per gli altri, a partire dall'Italia, si vedrà. "Se la Bce dovesse intervenire senza condizioni - ha precisato Draghi - non sarebbe efficace e perderebbe la sua indipendenza".

Draghi: "La Bce non si è italianizzata" - Draghi sembra essersi tolto di dosso il peso delle ultime settimane e non perde la calma neppure quando gli rimproverano di estendere gli acquisti di titoli che nel bilancio della Bce già hanno un peso pari al 20% del Pil dell'Eurozona. E' meno del 2 % per cento, ribatte,  evitando di sottolineare la differenza con altre banche centrali (con  i suoi QE la Fed viaggia verso il 20%, la Bank of Japan verso il 30%). L'unica 'ombra' si percepisce solo quando gli chiedono se le  scelte odierne rappresentino una virata verso una 'lirazation' della  Bce. Questo sospetto di deviare verso una 'cultura della lira' (fatta, secondo gli osservatori stranieri, di sottomissione alla politica con acquisti indiscriminati di titoli) viene bollato da Draghi come una "caricatura". E anche il sospetto che le nuove norma siano pensate per favorire Italia e Spagna viene cancellato in poche parole: sono norme "generali", ricorda.

Dura nota della Bundesbank - Nonostante tutto, quella che va a concludersi è una giornata storica per l'Eurotower e per Mario Draghi: che, ironia  della storia, oggi viene 'incoronato' dal più grande editore tedesco, Alex Springer, nelle stesse ore in cui la Bundesbank diffonde una velenosa nota in cui sottolinea i "rischi eccessivi" legati alle  decisioni della Bce, rischi che "possono essere autorizzati legittimamente solo da parlamenti e governi democraticamente eletti". Con la sua nota la BuBa scioglie anche il 'mistero' di  chi - unico fra i 22 partecipanti al Consiglio dell'Eurotower - abbia votato contro il nuovo programma di acquisto bond: lo stesso Draghi  peraltro, aveva indirettamente puntato il dito contro il presidente Jens Weidmann invitando i giornalisti "a indovinare di chi è" il  voto contrario. Prima di affermare che la Germania resta l'unico argine contro l'estensione dell'operatività della Bce, vale la pena  ricordare come nel Consiglio oggi sedesse un altro tedesco, Joerg Asmussen (per certi versi più vicino di Weidmann alla cancelliera Merkel), e come il nuovo programma sia stato prima preventivamente  sottoposto alla sua approvazione. E' inoltre importante che Draghi abbia ottenuto il consenso dei 'falchi' della prima ora, ovvero olandesi e finlandesi, evidentemente convinti che l'azione della Bce possa davvero arginare il contagio della crisi.

Draghi: "Aiuti inutili senza riforme" - Una crisi che, ha ricordato Draghi, è fatta sia di timori del  mercato che si 'auto-avverano' (o meglio "di distorsioni fondate su paure ingiustificate") ma anche di "errori nelle politiche" dei singoli paesi: e "i rendimenti alti riflettono anche questo". Pertanto, ha aggiunto, l'intervento deciso oggi è solo "una delle due gambe" su cui deve procedere la ripresa. L'altra gamba è rappresentata dal risanamento dei conti pubblici e dalle riforme strutturali e l'una senza l'altra, evidentemente, non può procedere.

Apprezzamento di Monti - E da Roma arrivano le parole di apprezzamento di Mario Monti (guarda il video) "Oggi io vedo un passo in avanti importante verso una governance della zona euro più soddisfacente", ha detto il premier italiano in una conferenza stampa congiunta con il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. "Ho molto apprezzato che, nella propria indipendenza che deve essere apprezzata da ciascuno stato membro, la Bce sia arrivata a questa decisione". Monti però esclude che l'Italia possa chiedere aiuto alla Bce: "Se l'Italia continua a muoversi con senso disciplina  potrà rendere non necessario questi aiuti".

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