Atene: "Resteremo nell'Euro". Ma è pressing dalla Germania

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Dal ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, arrivano messaggi rassicuranti, ma Berlino insiste: "Chi non rispetta le regole non può aspettarsi aiuti finanziari". Esclusa una proroga per le riforme

Sta per aprirsi l'ennesima settimana cruciale per il destino della Grecia e la Germania non arretra di un centimetro il suo pressing a tutto campo su Atene. Dopo le parole di sabato del ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che ha ammesso l'esistenza di un piano B in caso dell'uscita del Paese mediterraneo dall'euro, domenica è toccato al collega all'Economia, Philipp Roesler, dare una nuova sferzata al governo greco in un'intervista allo Spiegel. "Chiunque attui una decisiva politica di riforme, ottiene la solidarietà europea. Chi non rispetta le regole e rompe gli accordi siglati non può attendersi aiuti finanziari". Non viene mai citata, ma il messaggio alla Grecia è chiaro: "l'Europa e l'euro non possono fallire per colpa di chi blocca le riforme".

La Grecia cerca due anni in più di tempo
- Gli fa eco, sempre parlando con lo Spiegel, il capogruppo della Cdu al Bundestag, Volker Cauder: "la Grecia deve rispettare le promesse. Non c'è spazio per altre manovre, né in termini di tempo né di sostanza". Un biglietto da visita poco invitante prima del colloquio atteso per venerdì fra il primo ministro greco, Antonis Samaras (che mercoledì riceverà la visita del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker) e Angela Merkel, durante il quale presumibilmente il premier greco cercherà di convincere la cancelliera tedesca a concedere due anni in più per le riforme e i tagli richiesti. Un piano che però Berlino ha già più volte giudicato inattuabile, e anche sul fronte europeo oggi non sono arrivate molte mani tese: "la Grecia deve rispettare gli impegni", ha detto il ministro degli Affari europei francese, Bernard Cazeneuve, rimandando alla presentazione del rapporto della Troika ogni nuova discussione sugli aiuti. Mentre dall'Olanda, terra di 'falchi' per eccellenza, i socialisti, considerati i prossimi vincitori delle elezioni, fanno sapere di essere scettici sulla stessa sopravvivenza dell'euro, anche a causa dell'eccessiva austerity.

Atene: "Resteremo nell'Euro" - E sarebbe "una tragedia", come ha sottolineato da Rimini il presidente del Consiglio, Mario Monti, se l'euro, invece che unire, "diventasse, per incapacità nostra, un fattore di disgregazione". Da Atene continuano intanto ad arrivare messaggi rassicuranti sulla volontà di non abbandonare l'eurozona: "Dobbiamo sopravvivere e rimanere sotto l'ombrello dell'euro, perché è l'unico modo per proteggerci da una povertà che non abbiamo ancora sperimentato", ha dichiarato il ministro delle Finanze, Yannis Stournaras, che rassicura anche sulla volontà di andare avanti sul fronte dei risparmi: "abbiamo il sistema di welfare più costoso nell'eurozona. Non possiamo più mantenerlo con denaro preso a prestito".

Le prossime mosse della Bce - Sempre lo Spiegel, che ieri parlava di 14 miliardi di tagli previsti da Atene per i prossimi due anni, invece degli 11,5 annunciati, dettaglia anche quelle che potrebbero essere le mosse della Bce, comunque ampiamente attese dai mercati. Secondo il quotidiano, alla prossima riunione di settembre l'Eurotower potrebbe fissare una soglia allo spread dei vari Paesi oltre la quale scatterebbe automaticamente l'acquisto dei rispettivi titoli di Stato. Verrebbe così fissata una sorta di tetto, per segnalare agli investitori quale livello di tassi la Bce considera appropriato, in modo da scoraggiare gli speculatori dallo spingere i tassi troppo al di là del livello fissato dalla Bce.

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