Concertazione, è scontro tra Monti e i sindacati

Economia
Mario Monti

Secondo il Premier tra i mali dell'Italia ci sono le passate relazioni tra le parti sociali: "Non si può dare loro responsabilità politiche". Dura risposta di Susanna Camusso: "Imbarazzante prendere lezioni di democrazia da chi è stato cooptato"

"Esercizi profondi di concertazione in passato" con le parti sociali "hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro". A dirlo, è il premier, Mario Monti, intervenendo all'assemblea dell'Abi: "Le parti sociali - ha aggiunto - debbono restare parti, ed essere viste dalla società come parti vitali e parti importanti, ma non soggetti nei confronti dei quali il potere pubblico dia in outsourcing responsabilità politiche".

Camusso: "Non prendo lezioni di democrazia da chi è stato cooptato" - Immediata la replica della leader della Cgil Susanna Camusso. "Le lezioni di democrazia sono sempre utili. Le rappresentanze sociali sono elette e misurate sulla base del consenso. Prendere lezioni di democrazia da chi è cooptato e non si è misurato col voto è un po' imbarazzante per il futuro democratico del Paese" (GUARDA IL VIDEO).

Monti: "Berlusconi al G20 fu vicino all'umiliazione" -
In precedenza, davanti alla platea dell'Abi, Monti aveva spiegato che "il percorso di guerra che abbiamo intrapreso non è ancora finito, anche se si tratta di una guerra pacifica", aggiungendo che "l'Italia è un paese che è tra i più pronti alla condivisione di pezzi di sovranità con altri, ma credo che avendo avuto una storia di dominazione coloniale diversa, il paese è riluttante a una cessione di sovranità su base secca".  Il premier si è poi soffermato sui mesi precedenti la sua attività di governo: "Al G20 di Cannes, il mio predecessore, Berlusconi, fu sottoposto a pressioni sgradevolissime e, immagino, prossime all'umiliazione che sostanzialmente, nell'intenzione dei presenti, avrebbe portato l'Italia a cedere buona parte della sua sovranità e discrezionalità".

Visco: "L'Italia è ancora in recessione" - Poco prima del suo intervento, aveva parlato il governatore della Banca d'Italia Visco: "L'economia italiana è ancora in recessione e quest'anno il Pil diminuirà di quasi il 2%". "Secondo le previsioni di consenso - ha spiegato Visco - nella media di quest'anno il prodotto in Italia diminuirebbe di poco meno di due punti percentuali. Al peggioramento dello scenario concorrono l'aumento del costo e il deterioramento della disponibilità di credito indotti dalla crisi del debito sovrano".
Lo spread tra Btp e Bund, ha poi aggiunto Visco, non è giustificato dai fondamentali dell'economia italiana. Piuttosto, dice, "riflette generali timori di rottura dell'unione monetaria: un'ipotesi remota, che sta però condizionando le scelte degli investitori internazionali".

"Più riforme strutturali" - L'Italia comunque "deve proseguire nell'azione intrapresa sul duplice fronte della finanza pubblica e delle riforme strutturali, essere pronta a cogliere l'opportunità che sarà fornita dalla stabilizzazione delle condizioni dei mercati finanziari".
E uno sforzo deve arrivare anche dalle banche: per questo via XX settembre ha chiesto alle banche "di innalzare ulteriormente i livelli di patrimonio di migliore qualità rispetto a quelli regolamentari".

Grilli nuovo ministro dell'Economia - E a qualche ora di distanza dall'intervento del premier davanti alla platea dell'Associazione bancaria Italia, arriva l'annuncio che il  presidente del Consiglio Mario Monti lascia l'interim all'Economia. A prendere il suo posto è Vittorio Grilli che, nel pomeriggio di mercoledì 11, ha giurato davanti al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (GUARDA IL VIDEO). Nasce inoltre il "comitato di coordinamento economico" con capo del governo ed i ministri dell'economia, dello sviluppo e altri ministri competenti. Alle riunioni potrà essere invitato anche il Governatore della Banca d’Italia.

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