Iveco chiuderà entro l’anno 5 stabilimenti in Europa
EconomiaL’annuncio dell’amministratore delegato Alfredo Altavilla: “Saranno coinvolte 1.075 persone, sono misure dolorose ma servono a rafforzare l’azienda nel suo complesso”. Marchionne: a giugno il mercato dell’auto in Italia è sceso del 20 per cento
Iveco, la società appartenente al gruppo Fiat specializzata nella produzione di veicoli industriali, chiuderà cinque stabilimenti in Europa. L’annuncio a sorpresa arriva domenica 1 luglio a margine della presentazione del nuovo Stralis a Torino. Le parole dell’amministratore delegato della società appartenente al gruppo Fiat ma specializzata in veicoli industriali, Alfredo Altavilla, non lasciano scampo. "Saranno coinvolte 1.075 persone - ha detto Altavilla – stiamo negoziando con i sindacati. L'obiettivo è chiudere entro l'anno".
"Sono misure dolorose - ha spiegato Altavilla - ma servono a rafforzare l'azienda nel suo complesso. Non abbiamo smesso di migliorare la nostra offerta di prodotto, non abbiamo tagliato investimenti. Quando ci sarà la ripresa i mercati ci troveranno pronti". I cinque stabilimenti sono due in Germania, Weisweil e Ulm (dove però nascerà un centro di eccellenza per i mezzi antincendio), uno in Francia Chambery, e due in Austria, Graz e Goerlitz.
Ma non sono solo le parole di Altavilla a preoccupare. Sempre nel corso della presentazione del nuovo veicolo dell’Iveco ha preso la parola anche Sergio Marchionne, il Ceo di Fiat, il quale ha spiegato che il mercato dell'auto in Italia, a giungo, ha registrato una calo delle vendite a doppia cifra, meno del 20%. Marchionne ha poi aggiunto: "Mantengo la mia previsione per il mercato italiano: 1,4 milioni di vetture vendute nel 2012".
Tuttavia l’amministratore del Lingotto si è mostrato ottimista, soprattutto dopo il vertice europeo di Bruxelles: “E’ stato scongiurato un disastro che la gente ha assolutamente sottovalutato potesse succedere". "Il problema c'era - ha aggiunto – ed era grande". A chi poi gli chiedeva se dopo il vertice di Bruxelles sia ottimista Marchionne ha risposto: "Alla grande, sono ottimista".
"Sono misure dolorose - ha spiegato Altavilla - ma servono a rafforzare l'azienda nel suo complesso. Non abbiamo smesso di migliorare la nostra offerta di prodotto, non abbiamo tagliato investimenti. Quando ci sarà la ripresa i mercati ci troveranno pronti". I cinque stabilimenti sono due in Germania, Weisweil e Ulm (dove però nascerà un centro di eccellenza per i mezzi antincendio), uno in Francia Chambery, e due in Austria, Graz e Goerlitz.
Ma non sono solo le parole di Altavilla a preoccupare. Sempre nel corso della presentazione del nuovo veicolo dell’Iveco ha preso la parola anche Sergio Marchionne, il Ceo di Fiat, il quale ha spiegato che il mercato dell'auto in Italia, a giungo, ha registrato una calo delle vendite a doppia cifra, meno del 20%. Marchionne ha poi aggiunto: "Mantengo la mia previsione per il mercato italiano: 1,4 milioni di vetture vendute nel 2012".
Tuttavia l’amministratore del Lingotto si è mostrato ottimista, soprattutto dopo il vertice europeo di Bruxelles: “E’ stato scongiurato un disastro che la gente ha assolutamente sottovalutato potesse succedere". "Il problema c'era - ha aggiunto – ed era grande". A chi poi gli chiedeva se dopo il vertice di Bruxelles sia ottimista Marchionne ha risposto: "Alla grande, sono ottimista".