Termini Imerese, conferme e smentite su impegno Dr Motor

Economia
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La società molisana, guidata dall'imprenditore Massimo Di Risio, dovrebbe rilevare lo stabilimento chiuso dalla Fiat nel dicembre 2011. Ma la Uilm fa sapere: "E' fuori gioco". La replica: "Continuiamo a lavorare"

"Dr Motor è fuori gioco". "Non è vero, lavoriamo alla ricapitalizzazione e ci sono anche due società interessate". Botta e risposta, tra conferme e smentite, sul ruolo che l'imprenditore Massimo Di Risio che aveva concordato con Invitalia il percorso che avrebbe portato la società molisana ad acquisire lo stabilimento di Termini Imerese, che Fiat ha chiuso a fine dicembre.

"Dr Motor è definitivamente fuori dall'operazione di rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese", annuncia a metà giornata il segretario della Uilm di Palermo, Vincenzo Comella, a conclusione di una riunione al ministero dello Sviluppo alla quale hanno partecipato i segretari nazionali di Fim, Fiom e Uilm. Di Risio - secondo il sindacato - non sarebbe riuscito a risolvere i problemi con le banche per ottenere il fido necessario a capitalizzare la società, né a trovare partner. Dunque, si riparte da zero. Vi sarebbe anche una nuova strategia da parte del ministero. Saranno contattate 17 case automobilistiche di livello internazionale per sondare un eventuale interesse per la fabbrica siciliana. Sul piatto c'è l'accordo di programma che garantisce 350 milioni di investimenti pubblici nell'area industriale, ma non è escluso un ulteriore sforzo finanziario sul modello Serbia. Tra una ventina di giorni ci sarà un primo step con i sindacati per informarli dei risultati dei contatti con i produttori.

Arrivano anche le reazioni. "Come primo cittadino di una comunità in ginocchio - dice il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato - abbiamo bisogno, da subito, di riaggiornare gli incentivi certi ed esigibili da mettere in campo e il piano di interventi infrastrutturali per far si che Termini Imerese sia davvero in grado di attrarre nuovi imprenditori e garantire il reimpiego di tutti i lavoratori". Per il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone, "è da Termini che questo Paese deve partire se vuole tornare a produrre auto, dando la possibilita' anche ad altre case automobilistiche di investire e soprattutto facendo in modo che in Italia non sia solo Fiat a farlo".

Dopo qualche ora però da Dr Motor una secca smentita che indica anche i contatti con possibili futuri partner. "Continuiamo a lavorare per la ricapitalizzazione - afferma l'imprenditore molisano - Chery e il gruppo turco Mermerler hanno formalmente manifestato interesse. Basta con le azioni di disturbo alle nostre trattative". Controreplica il segretario generale della Uilm Rocco Palombella che invece conferma: "Dr non ha i requisiti, non ha garantito i 15-18 milioni richiesti".

L'appuntamento e' comunque agli inizi di luglio quando si terrà un nuovo tavolo di confronto. A breve, poi, il ministero convocherà Fim Fiom e Uilm per discutere del rinnovo, per un altro anno, della cassa integrazione dei lavoratori (scade a fine anno) e della soluzione per i 640 esodati.

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