Rai, il Cda si spacca sul direttore del Tg1

Economia

Riconfermato Alberto Maccari, che aveva sostituito Minzolini, mentre al Tgr va Alessandro Casarin. Il consigliere di area Pd Rizzo Nervo si dimette per protesta. Bersani: "Non staremo con le mani in mano". Gasparri: "La smetta"

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Il consiglio di amministrazione della Rai ha deciso di confermare Alberto Maccari alla direzione del Tg1, ruolo che già occupava "ad interim", avendo preso il posto lo scorso dicembre di Augusto Minzolini, e di nominare Alessandro Casarin alla direzione della Tgr, la testata giornalistica regionale. La decisione, su proposta del direttore generale Lorenza Lei, ha provocato una spaccatura nel cda, con 5 consiglieri che hanno votato a favore e 4 contro. Una decisione che ha spinto il consigliere di area Pd Nino Rizzo Nervo a rassegnare le dimissioni.

Nella sua lettera  di dimissione Rizzo Nervo scrive che  giudica quanto avvenuto un atto "scriteriato" di una gestione "condizionata da logiche di parte che sta spingendo l'azienda verso un rapido declino". Duro anche il commento del direttore dell'azienda, Paolo Garimberti, secondo cui "ciò che è accaduto oggi è la conferma che questa governance condanna la Rai all'ingovernabilità e che è urgente affrontare il problema delle norme che regolano la vita e l'attività dell'Azienda".

Difende invece le scelte del cda il consigliere Antonio Verro (che lunedì si è dimesso da deputato del Pdl). "Ho votato le nomine proposte dalla direzione generale per la direzione del Tg1 e della Tgr perché basate sulla valorizzazione di indiscusse e valide risorse interne. Maccari e Casarin sono dei professionisti stimati che hanno trascorso una vita in Rai e hanno fatto gran parte della loro carriera in quelle stesse testate per cui oggi sono stati indicati come direttori".

Non sono mancati i commenti dal mondo della politica. Pier Luigi Bersani ha dichiarato che "non resteremo con le mani in mano, non staremo certo fermi davanti a coloro che vogliono vedere distrutta un'azienda pubblica". Dal Pdl arriva a stretto giro di posta la risposta di Maurizio Gasparri: "Bersani usa sulla Rai il linguaggio della minaccia e della protervia. La smetta. Rispetti le decisioni del consiglio di amministrazione, rilegga le sentenze della Corte Costituzionale e si renda conto che la sua arroganza non lo portera' da nessuna parte. Quel che lui dice è falso. Quel che propone è illegale".

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