Piazza Affari va giù, lo spread torna a far paura

Economia

Nonostante le rassicurazioni di Monti, l’Italia resta nel mirino della speculazione. Milano chiude a -3,65%, è la peggiore in Europa. In crisi i titoli bancari: Unicredit perde il 17,27%. E il differenziale tra Btp e Bund chiude sopra i 520 punti

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Non c’è ancora pace per l’Italia sui mercati finanziari. Nonostante le parole del premier Monti (che aveva dichiarato solo poche ore prima a Le Figaro: “L’Europa non deve più avere paura dell’Italia”), i listini di Piazza Affari fanno registrare un’altra giornata di passione per la Borsa, con l’indice Ftse Mib che ha chiuso a -3,65% e soprattutto con lo spread tra Btp e Bund tornato di nuovo pericolosamente sopra la soglia dei 500 punti.
Nello stesso giorno arrivano notizie allarmanti dall’Istat, che fotografa la situazione dei giovani italiani dove uno su tre è senza lavoro. Mentre non si fermano le proteste da Nord a Sud dei lavoratori messi in ginocchio dalla crisi e che adesso lottano per non perdere il posto.

Milano peggiore mercato d’Europa
- Piazza Affari chiude nettamente peggio della media europea affossata dal tracollo di Unicredit e degli altri bancari. Il clima di sfiducia sul settore finanziario innescato dal forte sconto sul prezzo dell'aumento fissato da Piazza Cordusio trova sponda in Europa in un diffuso timore per nuove grandi ricapitalizzazioni in arrivo, cui si aggiungono le tensioni sui debiti sovrani delle periferie dell'Europa dove si fa strada il nuovo focolaio ungherese.
L'indice Ftse Mib ha chiuso così in calo del 3,65%, l'Allshare del 3,25%; più contenuto il calo dello Star a -1,53%. Netto lo stacco di Milano con il benchmark europeo FTSEurofirst 300, che ha perso lo 0,79%. Solo Madrid  - tra le piazze maggiori - fa male quasi come l'Italia chiudendo quasi a -3%.

Tracollo di Unicredit, giù le altre banche - Dopo il calo di oltre il 14% di mercoledì 4 gennaio,Unicredit lascia sul terreno nella giornata di giovedì il 17,27% a 4,48 euro, rinnovando i minimi degli ultimi dieci anni (periodo oltre il quale non è più possibile fare confronti affidabili); i volumi sono circa tre volte la media dell'ultimo mese.
Affondano dietro a Unicredit tutte le altre banche: Banca Popolare e Popolare Milano perdono più del 10%, Ubi Banca e Monte dei Paschi oltre l'8%, Intesa San Paolo più del 7%.  L'indice dei bancari europei perde il 3,2%, ma andrebbe peggio se non fosse per le banche britanniche che hanno perdite più contenute. Gli unici rialzi nel listino principale sono di Fiat , che sale del 3,57%, e Pirelli (+0,52%).

Vola lo spread – Il differenziale tra titoli di stato italiani e tedeschi (Btp-Bund) chiude sopra i 520 punti base (523) con il rendimento della carta decennale italiana al 7,09%. In giornata era arrivato a 525, per poi scendere in chiusura. Resta alto anche lo spread tra il decennale francese e il Bund a 151,4 punti, mentre quello del bonos spagnolo sul decennale tedesco si attesta a 379 punti.

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