Marchionne: l'Italia ci sta a cuore, abbiamo un impegno

Economia

"Questo è il paese dove la Fiat è stata fondata 112 anni fa" dice l'ad del Lingotto da Bruxelles. "Anche in un momento difficile - aggiunge - la nostra sopravvivenza finanziaria non è in dubbio". VIDEO

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Il giorno dopo le polemiche per le parole di Sergio Marchionne rilanciate dalle agenzie di stampa col titolo "Potremmo lasciare l’Italia" e poi smentite dal Lingotto, l’ad di Fiat, da Bruxelles, torna a parlare del rapporto con il nostro Paese.
E' "completamente impensabile - dice - arrivare alla conclusione che la Fiat non sia interessata a 80mila lavoratori italiani. L’Italia è il paese in cui Fiat è stata fondata 112 anni fa e ci sta a cuore". "Anche nell'eventualità di una calamità assoluta in Italia - continua - che avrebbe impatti disastrosi su aziende che sono totalmente italiane, la realtà nostra è diversa, ma questo non significa che noi stiamo allentando su un impegno che abbiamo verso il paese e lo sviluppo della nostra attività". La "sopravvivenza finanziaria della Fiat", nonostante la delicata situazione dell'economia italiana ed europea, "non è in dubbio, neanche in caso di calamità".

Per quanto riguarda la crisi che l'Italia si trova ad affrontare: "Confermo - dice Marchionne - il sostegno assoluto al presidente Monti, l'unica persona che in questo momento ha la credibilità internazionale per chiudere il cerchio davanti ai mercati internazionali".

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