Ue, Rehn a SkyTG24: "All'Italia serve stabilità politica"

Economia
Il commissario agli Affari economici e monetari dell'Ue, Olli Rehn

In precedenza il commissario agli Affari economici e monetari aveva parlato in conferenza stampa: "Sulle pensioni occorre fare di più. Il rialzo degli spread avrà presto conseguenze sull’economia reale. Monti? Un amico e una persona competente". VIDEO

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Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sprona l’Italia: “Soltanto un pacchetto ampio di riforme può far ripartire la crescita nel paese. La lettera del governo contiene impegni postivi, ma tace su alcuni punti importanti e non specifica scadenze precise”.
Rehn parla del nostro paese durante la presentazione delle previsioni economiche di primavera elaborate da Bruxelles. Lo fa nello stesso giorno in cui la Commissione europea prevede una flessione dell'economia italiana nel quarto trimestre 2011, tagliando allo 0,1%, dal precedente 1,3%, la stima di crescita per il 2012.
A questo va aggiunto l' impatto dello spread che, secondo Rehn, "se nel breve termine non avrà un impatto drammatico, relativamente presto avrà invece conseguenze sull'economia reale e sulla crescita".
Il commissario dell'Ue rilascia anche un'intervista a SkyTG24 (nel video in alto) dove ribadisce la fiducia e le misure che si augura vengano prese al più presto dal governo italiano e a proposito di Mario Monti dice: "E' un amico e una persona competente, ma non voglio commentare vicende di politica interna".

Pensioni, mercato e concorrenza: fare di più - “La lettera inviata dal governo italiano va bene per quanto riguarda alcuni punti, come la riforma del lavoro – ha spiegato Rehn in conferenza stampa – ma tace su altri punti importanti: la necessità di redistribuire l’onere fiscale spostandolo dal lavoro verso i consumi e i beni immobili. Poi non va abbastanza in là come in alcuni settori, come la concorrenza e il mercato”.
In più, aggiunge il commissario europeo, “nella lettera dell’Italia non c’è una riforma importante sulle pensioni”.

Rehn parla dell'Italia in conferenza: IL VIDEO



L'Italia ha bisogno di stabilità politica - La soluzione per Rehn? "La prima cosa da fare per l'Italia è ristabilire la stabilità politica e la capacità di prendere decisioni" per governare il Paese. Un auspicio in sintonia con le parole del presidente del Fondo Monetario Internazionale, Christina Lagarde, secondo cui al nostro in Italia "serve chiarezza" .
Il presidente Usa, Barack Obama, però è convinto che "l'Italia non è come la Grecia" .
A preoccupare Rehn è anche il rischio che il nostro paese non rispetti gli impegni: “In assenza di altre precisazioni, ci sono dei rischi forti circa l’attuazione delle misure. Ci aspettiamo risposte dettagliate e stiamo svolgendo una missione a Roma proprio in questi giorni”.

Europa, rischio recessione - I problemi, ovviamente, non riguardano solo l'Italia. La ripresa economica europea è "in stallo" e c'è "il rischio di una nuova recessione se non si agisce con determinazione". Secondo Rehn, è necessario "ripristinare la sostenibilità dei conti pubblici e del sistema finanziario, ma anche accelerare le riforme per aumentare il potenziale di crescita: c'è un ampio consenso su questo, come è stato confermato in occasione degli ultimi vertici".
La crescita del Pil della zona euro sarà limitata allo 0,5% nel 2012 (+0,6 Ue-27), con un ritorno alla ripresa nel 2013 all'1,3% (1,5% Ue-27).
"Un brusco deterioramento della fiducia sta danneggiando gli investimenti e i consumi, una crescita indebolita sta bloccando le esportazioni e l'urgenza di consolidare le finanze pubbliche pesa sulla domanda interna", è l'analisi del rapporto elaborato dall’Ue.
Nessun reale miglioramento è previsto per il mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è previsto al 10% nella zona dell'euro fino al 2013 e poco sotto (attorno al 9,7%) nella Ue-27. L'inflazione è attesa sotto il 2% dal prossimo anno. La Commissione Ue prevede anche una progressione del consolidamento fiscale, con un rapporto deficit-Pil al 3% entro il 2013 (3,4% nel 2012).
Il crollo della zona dell'euro avrebbe costi elevatissimi che il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, calcola "nella fase iniziale al 50% del Pil nazionale dei vari paesi della Ue", come ha riferito la sua portavoce a Bruxelles.

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