Il futuro governatore della Bce approfitta della Giornata mondiale del risparmio per un ultimo discorso. "La lettera d'intenti del governo è un passo importante, ma ora si facciano le riforme". E alla fine rende omaggio a Napolitano
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"Termino il mio mandato in una situazione confusa e drammatica sul piano nazionale e internazionale, sul fronte politico ed economico". A dirlo nel corso del suo intervento per la Giornata mondiale del risparmio è Mario Draghi, ancora per pochi giorni governatore della Banca d'Italia e, dal primo novembre, nuovo presidente della Bce. Al centro del suo intervento, Draghi ha voluto parlare soprattutto della situazione italiana e, in particolare, della lettera d'intenti che il governo dovrebbe presentare a Bruxelles.
"Un passo importante" per Draghi, che però ora chiede le riforme annunciate siano fatte "con rapidità e concretezza". "Sono - ha spiegato - riforme coraggiose , e occorrerà anche tutelare le fasce più deboli della popolazione che saranno senz'altro toccate". Per il futuro presidente della Bce "un rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali", riforme che però sono in larga parte condivise ma tutt'ora inattuate. Occorre, secondo Draghi "elevare la concorrenza nei mercati e nei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio piu' favorevole alle attività d'impresa; sospingere l'accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro". Nella situazione attuale, infatti, l'Italia che pure "non aveva nulla da rimproverarsi" sull'innesco della crisi, ne è stata "travolta per le sue debolezze strutturali, al punto da trovarsi essa stessa ragione della crisi generale".
Per quanto riguarda invece l'Europa, secondo l'inquilino di Palazzo Koch, occore "assicurare la stabilità dei prezzi", cercando di mantenere l'inflazione sul medio termine al di sotto del 2%, aggiungendo che "l'eurosistema e' determinato, con le sue misure non convenzionali, a evitare che i malfunzionamenti sui mercati monetari e finanziari ostacolino la trasmissione monetaria". In conclusione, inoltre, Draghi ha voluto riservare un ringraziamento a Giorgio Napolitano, definito "un punto di riferimento, un punto di ispirazione, un punto di esempio".
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