Borse nel panico, così Piazza Affari rivive l’incubo Lehman

Economia
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Nell’ottobre 2008, nel mese più drammatico per i mercati sconvolti dal crac della banca americana, l’indice di Milano perdeva in un solo giorno l’8,24%. Ora le pessime performance di queste settimane si avvicinano di nuovo a quel record negativo

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Due mesi da incubo per le Borse mondiali e in particolare per Piazza Affari, finita nel pericoloso vortice della speculazione. Gli analisti hanno calcolato che in poco più di 60 giorni il listino di Milano abbia perso il 25% del suo valore. Una batosta che riporta alla mente una delle giornate più nere degli ultimi anni, quella cioè del 6 ottobre 2008 all’indomani del crac della banca americana Lehman Brothers.
La seduta di giovedì 18 agosto di Piazza Affari (guarda nel video in alto la rassegna stampa con i commenti sui quotidiani) in ogni caso entra nella top ten delle peggiori giornate borsistiche del listino milanese dell'ultimo decennio. Sedute “nerissime” in cui l'indice delle blue-chip milanesi (attualmente il Ftse Mib, sostituto del S&P Mib e del suo predecessore, lo storico Mib 30), ha perso più del 6%.

Solo otto giorni fa il Ftse Mib chiudeva con un maxi-ribasso del 6,65%, sotto le voci - smentite - di una perdita del rating 'tripla A' da parte della Francia e di un fallimento della banca transalpina Sogen. Per rivedere un disastro di queste dimensioni occorre risalire al 30 marzo 2009, quando l'S&P Mib lasciò sul terreno il 6,57% sui timori per un quadro economico fosco e per la sopravvivenza del colossi americani dell'auto, Gm e Chrysler. Come in questo agosto, anche nel marzo di due anni fa si registrarono due crolli superiori al 6% (l'indice delle blue chip perse il 6,02% il 2 marzo).

Il listino milanese andò al tappeto anche il primo dicembre 2008 (-6,25%), nel panico generale per l'allarme-recessione, e l'11 novembre dello stesso anno, sui timori per la solidità del sistema bancario italiano. Ma fu l'ottobre del 2008, in seguito al crac di Lehman Brothers, il mese più drammatico per le borse mondiali e Piazza Affari. Nella seduta del 6 ottobre - nella frenesia per approntare le contromisure necessarie a mettere in sicurezza il sistema finanziario mondiale - il listino milanese perse l'8,24%, un livello mai toccato nel decennio.
Quattro giorni dopo, in preda al panic-selling, l'S&P Mib prese un'altra sventola, perdendo il 7,14%, il terzo peggior calo del decennio. Il secondo restava impresso nella memoria insieme al crollo delle Torri Gemelle, l'11 settembre del 2001.

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