Borse: Milano va giù. Allarme di sindacati, banche e imprese

Economia
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Altra giornata nera per Piazza Affari, che chiude a meno 2,81%. Le parti sociali scendono in campo e con una nota congiunta (da Confindustria a Cgil) chiedono al governo di cambiare rotta: "Serve una discontinuità per realizzare un progetto di crescita"

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L'ennesima giornata nera per le Borse, in particolare quella di Milano (le peggiore d'Europa) che perde il 2,8%, scatena la reazione di sindacati, imprese e banche italiane.
"Guardiamo con preoccupazione al recente andamento dei mercati finanziari", sottolineano in una nota congiunta tutte le parti sociali, da Confindustria a Cgil e Cisl (con la sola eccezione della Uil), con Abi, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Reteimprese italia (Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confesercenti) e Ugl.
Che lanciano l'allarme e chiedono al governo di cambiare rotta: "Per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori".

L'andamento - Nella giornata di mercoledì 27 luglio sono giunte solo cattive notizie da Piazza Affari, incapace di tentare una minima reazione e costretta a subire una costante ondata di vendite. Chiusura quindi in forte calo per la Borsa valori, messa sotto pressione dal clima negativo sugli altri mercati e dalle tensioni specifiche sull'Italia, con lo spread tra bund e btp tornato sopra i 300 punti. L'indice Ftse Mib accusa un -2,81%, a 18.494 punti, All Share -2,65%; deboli i bancari e gli assicurativi, giù Fiat, Telecom. Rialzi per Pirelli e Italcementi.

La nota congiunta di sindacati, imprese e banche - "Il mercato non sembra riconoscere la solidità dei fondamentali dell'Italia", scrivono insieme le associazioni di imprese, banche, cooperative, e i sindacati. "Siamo consapevoli che la fase che stiamo attraversando dipende solo in parte dalle condizioni di fondo dell'economia italiana ed e' connessa a un problema europeo di fragilità dei Paesi periferici. A ciò si aggiungono i problemi di bilancio degli Stati Uniti".
Ma, sottolinea la nota congiunta, "queste incertezze dei mercati si traducono per l'Italia nel deciso ampliamento degli spread sui titoli sovrani e nella penalizzazione dei valori di borsa. Ciò comporta un elevato onere di finanziamento del debito pubblico ed un aumento del costo del denaro per famiglie ed imprese".
Per le parti sociali, "per evitare che la situazione italiana divenga insostenibile occorre ricreare immediatamente nel nostro Paese condizioni per ripristinare la normalità sui mercati finanziari con un immediato recupero di credibilità nei confronti degli investitori. A tal fine si rende necessario un Patto per la crescita che coinvolga tutte le parti sociali; serve una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti e una discontinuità capace di realizzare un progetto di crescita del Paese in grado di assicurare la sostenibilità del debito e la creazione di nuova occupazione".

Grecia sempre più giù - Intanto cattive notizie anche dall'estero e in particolare dalla Grecia. Standard & Poor's infatti ha tagliato ulteriormente il rating della Grecia a 'CC', portandolo a due soli gradini dal livello 'D' che indica il default. Le prospettive sono negative. Lo annuncia in una nota l'agenzia di rating, che in precedenza assegnava ad Atene il voto 'CCC'.

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