5 giugno: è l’ora del Tax free day

Economia
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Scatta oggi il giorno in cui i contribuenti italiani smettono di lavorare per la collettività e cominciano a farlo trattenendo tutto il reddito per sé. Ben 40 giorni in più rispetto al 1980, periodo in cui però cominciava ad accumularsi il debito pubblico

"Oggi scocca il giorno di liberazione fiscale". A dirlo è il segretario della Cgia (Associazione degli Artigiani e delle Piccole Imprese) di Mestre, Giuseppe Bortolussi, che ha calcolato il giorno in cui il lavoratore "smette" di pagare tasse e contributi allo Stato e può trattenere tutto il reddito per sé. Nel 2011 il tax freedom day arriva in media il 5 giugno, mentre per i lavoratori dipendenti il 24 giugno. "Anche quest'anno, così come era successo nel 2010 - prosegue Bortolussi - si sono resi necessari 155 giorni di lavoro, ben 40 giorni in più rispetto al dato registrato nel 1980". Anni, però, in cui il debito si accumulava fino a lasciarlo in eredità ai contribuenti di oggi.

Il calcolo - Il calcolo del tax free day è ereditato dalla tradizione anglosassone e liberista che traduce con un'immagine efficace il peso fiscale sui cittadini. Per arrivare alla data del 5 giugno, l'Ufficio studi della Cgia ha preso in esame il dato di previsione del Pil nazionale e lo ha suddiviso per i 365 giorni dell'anno, ottenendo così un dato medio giornaliero. Poi ha considerato il gettito di imposte, tasse e contributi che i contribuenti verseranno allo Stato, e lo ha diviso per il Pil giornaliero. Il risultato dell’operazione individua la data a partire dalla quale gli italiani lavoreranno per sé e non più per il fisco. "Lavorare sino al 4 giugno per lo Stato - rileva Bortolussi - ci dà l'idea di quanto eccessivo sia il nostro fisco. Ormai sui contribuenti onesti grava una pressione fiscale che arriva a toccare il 51-52%, un carico che non ha eguali in Europa. Solo la Svezia e la Danimarca hanno un livello di tassazione superiore al nostro". "Con meno spesa pubblica possiamo ridurre anche le tasse - conclude Bortolussi -. Ma questo risultato lo otterremo, molto probabilmente, con l'applicazione del federalismo fiscale. Per il nostro Paese rappresenta un'occasione storica per uscire da questa situazione. Le esperienze europee ci dicono che gli Stati federali hanno una spesa pubblica minore con una qualità dei servizi migliore".

Nella Ue e negli Usa - Meglio dell’Italia va agli inglesi che quest'anno hanno smesso di lavorare per il fisco il 30 maggio, 3 giorni di più del 2010. E meglio ancora agli americani che hanno il tax free day intorno all'11 aprile, molto presto, ma bisogna considerare che negli Stati Uniti manca il servizio di sanità pubblica e i cittadini devono vedersela con le assicurazioni private. Mentre nei Paesi dell'area euro il giorno in cui si smette di lavorare per la collettività e si comincia a farlo per se stessi si sposta in media a metà di giugno.

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