Bankitalia: "In Italia il riciclaggio tocca il 10% del Pil"

Economia

E' il doppio della stima del Fondo monetario internazionale. Dal 2007 le operazioni sospette sono triplicate. E l'istituto di via Nazionale lamenta scarsi controlli da parte di professionisti e operatori, tra cui notai, commercialisti e ragionieri. I DATI

Il riciclaggio pesa per oltre il 10% del Pil italiano contro il 5% stimato dal Fondo monetario internazionale a livello mondiale. E' quanto sostiene il vicedirettore generale della Banca d'Italia Anna Maria Tarantola nel suo intervento alla scuola superiore economia e finanze.
Secondo la Tarantola questo deriva dall'incidenza "in Italia di alcune multinazionali del crimine". Si tratta, ha spiegato "di flussi di denaro illecito che assumono rilevanza anche sul piano macroeconomico e sono suscettibili di generare gravi distorsioni nell'economia legale, alterando le condizioni di concorrenza, il corretto funzionamento dei mercati e i meccanismi fisiologici di allocazione delle risorse con riflessi sulla stessa stabilità e efficienza dle sistema economico".
Il riciclaggio, ha aggiunto, è "un ponte fra criminalità e società civile" e offre ai criminali "gli strumenti per essere accolti e integrati nel sistema arrivando a sedere nei consigli di amministrazione e a contribuire all'assunzione di decisioni economiche, sociali e politiche rilevanti".

In tre anni triplicate le operazioni sospette - Nel 2010 le segnalazioni di operazioni sospette di riciclaggio alla Uif, l'unità di informazione finanziaria costituita presso la Banca d'Italia, si sono triplicate a quota 37.000 rispetto ai 12.500 del 2007, anno della sua istituzione.
La Tarantola lamenta però come le segnalazioni arrivino quasi solo dagli intermediari bancari e finanziari e dalle Poste mentre dai professionisti e gli operatori (notai, commercialisti, ragionieri e periti commerciali) sono giunte solo 223 segnalazioni nel 2010. Categorie che "sono apparse finora meno coinvolte" e verso le quali è in atto un'azione di sensibilizzazione anche per "rassicurarli circa le garanzie di riservatezza del sistema" sia per sicurezza personale che per reputazione professionale. Intensa anche l'azione della Vigilanza della Banca d'Italia che nel 2010 ha effettuato 175 ispezioni di carattere generale presso intermediari vigilati, 9 ispezioni mirate in materia e 113 verifiche presso dipendenze bancarie nell'hinterland milanese, entroterra Campano e aree della Sicilia.
All'autorità giudiziaria sono state inviate 63 segnalazioni riferite a violazioni della normativa antiriciclaggio di potenziale rilievo penale. Le sanzioni amministrative pecuniarie irrogate sono ammontate a complessivi 4,1 milioni di euro contro 1,6 del 2009.

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