Il portavoce del colosso petrolifero a SkyTG24 precisa però che “possiamo far fronte alla domanda con tranquillità per molti mesi perché abbiamo molto combustibile". Intanto le borse colano a picco e volano i futures sui prezzi del petrolio. VIDEO
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"La fornitura di gas dalla Libia attraverso il gasdotto Greenstream è sospesa, ma ciò non porterà problemi all'Italia: per molti mesi da adesso, poi arriva il periodo estivo e si abbassano i consumi, quindi siamo moderatamente tranquilli".
E' quanto ha affermato il portavoce dell'Eni intervistato da SkyTG24. Il portavoce del gruppo petrolifero ha spiegato che non è possibile al momento prevedere quando riprenderà il flusso, perché dipende dall'evolversi della situazione in Libia: "Finché la produzione è sospesa - ha sottolineato - non possiamo inviare il gas in Italia. Tuttavia possiamo approvvigionarci con il gas russo, quello algerino e quello norvegese, quindi possiamo far fronte alla domanda con tranquillità per molti mesi perché di gas ce n'è tanto" e "in questo momento" non è necessario ricorrere alle riserve. L'Eni smentisce quindi "categoricamente" quanto affermato nel pomeriggio da alcuni clienti (Edison, ndr), secondo cui il Cane a sei zampe non sarebbe in grado di assicurare il flusso richiesto. Quanto a eventuali boicottaggi alle strutture Eni da parte degli insorti, ha concluso, "al momento non se ne ha notizia".
Nel 2010 la Libia ha fornito all'Italia 9,4 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa l'11 per cento dei consumi nazionali. Sul fronte della sicurezza energetica, a veva scritto poco prima dell'annuncio di Eni la Staffetta Quotidiana , un eventuale stop totale del Greenstream potrebbe non rappresentare un pericolo grave per il sistema italiano, perché esiste al momento margine per aumentare le importazioni dalla Russia. Ipotesi che potrebbe comportare un problema economico per gli operatori che non hanno ancora ottenuto rinegoziazioni dei contratti con Gazprom.
In precedenza il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aveva detto che "allo stato non ci risultano sospensioni di forniture di gas. 'Effettivamente abbiamo avuto notizie di riduzioni dell'erogazione del petrolio dalla Libia, ma la situazione non dovrebbe darci preoccupazioni perché abbiamo altre fonti di approvvigionamento".
Anche le borse intanto risentono della crisi libica. I listini sono in deciso calo, il petrolio è ai massimi da due anni a questa parte e c'è una corsa degli investitori verso il bund tedesco per mettersi al riparo dal peggio, con conseguente calo del rendimento, che tocca i minimi dal 25 gennaio al 3,13 per cento. Sale lo spread tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani, spagnoli, greci e portoghesi. La forbice tra il bund e il Btp si allarga a 163 punti, a 221 con i bond spagnoli, a 863 punti con i titoli greci e a 430 punti con i bond portoghesi.
Mentre volano i futures sui prezzi del petrolio, l'agenzia Standard & Poor's ha tagliato il rating sovrano a lungo termine assegnato alla Libia da A- a BBB+. Confermato il rating di breve termine A-2. Tutti i giudizi sul paese vengono poi posti sotto osservazione in vista di un possibile taglio ulteriore (creditwatch con implicazioni negative).
Guarda il servizio di SkyTG24:
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Nel 2010 la Libia ha fornito all'Italia 9,4 miliardi di metri cubi di gas, pari a circa l'11 per cento dei consumi nazionali. Sul fronte della sicurezza energetica, a veva scritto poco prima dell'annuncio di Eni la Staffetta Quotidiana , un eventuale stop totale del Greenstream potrebbe non rappresentare un pericolo grave per il sistema italiano, perché esiste al momento margine per aumentare le importazioni dalla Russia. Ipotesi che potrebbe comportare un problema economico per gli operatori che non hanno ancora ottenuto rinegoziazioni dei contratti con Gazprom.
In precedenza il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aveva detto che "allo stato non ci risultano sospensioni di forniture di gas. 'Effettivamente abbiamo avuto notizie di riduzioni dell'erogazione del petrolio dalla Libia, ma la situazione non dovrebbe darci preoccupazioni perché abbiamo altre fonti di approvvigionamento".
Anche le borse intanto risentono della crisi libica. I listini sono in deciso calo, il petrolio è ai massimi da due anni a questa parte e c'è una corsa degli investitori verso il bund tedesco per mettersi al riparo dal peggio, con conseguente calo del rendimento, che tocca i minimi dal 25 gennaio al 3,13 per cento. Sale lo spread tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani, spagnoli, greci e portoghesi. La forbice tra il bund e il Btp si allarga a 163 punti, a 221 con i bond spagnoli, a 863 punti con i titoli greci e a 430 punti con i bond portoghesi.
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