Google vs Facebook: un "pulsante" apre il nuovo fronte

Economia
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Da un paio di mesi è scomparsa da Youtube la funzione che permette di condividere direttamente i video sul social network. Un problema tecnico o l'ennesima battaglia tra i due colossi del web?

di Alberto Giuffrè

Alcuni se ne sono accorti e hanno inondato di domande i forum specializzati, altri hanno continuato a utilizzare metodi alternativi. Ma la scomparsa dalle pagine di Youtube del bottone per condividere i video su Facebook rischia di diventare qualcosa in più di una semplice scelta estetica o tecnica. All'orizzonte potrebbe nascondersi infatti l'ennesima battaglia tra i due colossi della Rete.

Il caso del bottone scomparso -
Una piccola "f" bianca su sfondo blu. Era in fondo a tutte le pagine di Youtube e serviva per condividere sul proprio profilo i video del portale. Da un paio di mesi a questa parte alcuni utenti iniziano ad accorgersi che il pulsante è scomparso. Rimangono tutti gli altri strumenti di condivisione, compresi quelli per Buzz e Orkut, i social network di casa Google che fino ad ora non hanno avuto il successo sperato. Ma di Facebook nessuna traccia. Certo, l'ostacolo non impedisce ai video di circolare liberamente tra i 600 milioni di iscritti al sito di Mark Zuckerberg. Le alternative non mancano: si può semplicemente copiare l'indirizzo di Youtube e incollarlo direttamente su Facebook. Oppure si può sfruttare lo strumento di Facebook, da aggiungere ai propri preferiti, per condividere qualsiasi pagina web.

In giro per la Rete però gli utenti chiedono spiegazioni, soprattutto pochi giorni prima di Natale, quando il pulsante scompare. Il 22 dicembre, come riportano i dati di Google, la parola "share button" (bottone di condivisione) diventa una delle più cercate. Lo stesso giorno sul forum del gigante di Mountain View alle richieste degli utenti Google risponde: "Questo cambiamento non è voluto, è temporaneo e riguarda altri siti oltre Youtube. Mentre cerchiamo di risolvere il problema potete continuare a pubblicare i link direttamente su Facebook". Ma a quasi due mesi di distanza l'inconveniente non sembra essere risolto.

Il fronte pubblicitario - E se fosse una strategia di Mark Zuckerberg? Del resto quando lo scorso aprile il giovane miliardario ha lanciato la funzione "Mi piace", parente in qualche modo dei bottoni di condivisione, la rivista online Slate aveva parlato di un "piano di Facebook per prendere il controllo del Web".
Ed è stato proprio Facebook a sferrare il 12 febbraio l'ultimo colpo annunciando agli sviluppatori di applicazioni che potranno utilizzare solo la pubblicità dei fornitori approvati. Nella lista pare che al momento manchi Google. Un'esclusione non da poco, considerato che le entrate maggiori nelle tasche di Mountain View arrivano proprio dalla pubblicità.

La battaglia per conquistare Twitter - Ad accrescere la tensione tra i due giganti era stata nel marzo del 2010 il sorpasso di Facebook come sito più visitato della Rete negli Usa. Da allora non sono mancate le mosse per allargare le zone di conquista del web. La settimana scorsa il Wall Street Journal ha riportato indiscrezioni secondo cui Facebok e Google starebbero trattando separatamente l'acquisto di Twitter.
"I colloqui per il momento non sono approdati a nulla", aveva scritto il quotidiano finanziario citando fonti vicine al dossier, secondo cui il confronto con i potenziali acquirenti avrebbe però portato a una "valutazione della società stimata tra gli 8 e i 10 miliardi di dollari".

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