L'inflazione erode i redditi degli italiani, rimasti fermi nel corso dell'anno passato. Scende la propensione al risparmio mentre aumenta la spesa per consumi
Nel terzo trimestre del 2010 il reddito disponibile delle famiglie italiane è rimasto al palo: in valori correnti ha registrato una variazione nulla rispetto al trimestre precedete. Su base annua è cresciuto dell'1,4% (+0,4% in primi nove mesi 2010). Lo rileva l'Istat che ha anche evidenziato come il potere d'acquisto, nello stesso periodo, abbia segnato un calo dello 0,5% sia su base congiunturale che annua (-1,2% nei primi nove mesi del 2010). La propensione al risparmio delle famiglie nel terzo trimestre del 2010 è scesa al 12,1%, non toccava un valore così basso dal primo trimestre del 2000. Lo rende noto l'Istat, in base a dati destagionalizzati.
Nonostante questo, l'Istat sottolinea che la spesa per consumi ha segnato un aumento. Rispetto al trimestre precedente i consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,8%, mentre confrontando il dato con il livello dell'anno precedente l'aumento è stato del 2,4%. Cala invece il potere d'acquisto delle famiglie (ovvero il reddito reale delle famiglie, confrontato con l'aumento del costo della vita). Rispetto al trimestre precedente c'è stato un calo dello 0,5% e, considerando il dato da gennaio 2010 il calo è stato dell'1,2%. Un'erosione del potere d'acquisto che viene da lontano: già nel 2009 il calo fu del 3,2%.
Nonostante questo, l'Istat sottolinea che la spesa per consumi ha segnato un aumento. Rispetto al trimestre precedente i consumi delle famiglie sono aumentati dello 0,8%, mentre confrontando il dato con il livello dell'anno precedente l'aumento è stato del 2,4%. Cala invece il potere d'acquisto delle famiglie (ovvero il reddito reale delle famiglie, confrontato con l'aumento del costo della vita). Rispetto al trimestre precedente c'è stato un calo dello 0,5% e, considerando il dato da gennaio 2010 il calo è stato dell'1,2%. Un'erosione del potere d'acquisto che viene da lontano: già nel 2009 il calo fu del 3,2%.