Tremonti: "Voterò per reintegrare il 5 per mille"

Economia
Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti
SIENA- 21 CONVEGNO NAZIONALE

Dopo le polemiche seguite alla decurtazione del fondo destinato alle onlus prevista dalle legge di stabilità, il ministro dell'Economia in una lettera al Fatto quotidiano scrive che si attiverà in difesa dei fondi: "E' una mia idea, ne vado orgoglioso"

"Il 5 per mille è una idea della quale sono orgoglioso e voterò per reintegrarlo", dopo le ultime decurtazioni. In una lettera al Fatto Quotidiano il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, interviene nella polemica seguita alle disposizioni della legge di stabilità per il 2011, secondo cui solo 100 milioni, rispetto all'intero ammontare del 5 x 1.000, dovrebbero andare alle associazioni onlus destinatarie.

"Il fondo attuale, pari a 100 milioni, è iniziale e può - deve - essere integrato" scrive Tremonti. "L'importo da me inizialmente previsto, pari a 400 milioni - continua - è stato eroso da successive scelte parlamentari. Ad esempio la scelta di incrementare i fondi per l'editoria, per le televisioni private, per altre e varie causali. Rispetto a tutte le altre 'scelte', preferivo e preferisco in assoluto il '5 per mille'. E voterò dunque per reintegrarlo". "Fermo il vincolo di invarianza nella spesa pubblica - conclude il ministro - spero che molti altri in Parlamento orientino il loro voto verso questa priorità".

In seguito alla decurtazione del 5 mille destinato alle onlus stabilita dalla finanziaria, le associazioni destinatarie hanno data vita a una decisa mobilitazione: 'Non toccate il 5 per mille', sotto il motto 'Io non ci sto'.  Tra i promotori dell'iniziativa Emergency, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, Save the Children, Medici Senza Frontiere, Amnesty International, Unicef.

"Se la limitazione dei 100 milioni fosse approvata - dicono le associazioni - questo significherebbe non rispettare la volontà dei cittadini che liberamente decideranno di versare alle associazioni destinatarie la loro quota del 5 x 1.000" e "si tratterebbe di una riduzione del 75% rispetto all'importo destinato nell'anno precedente (peraltro già oggetto di una limitazione rispetto al totale dei fondi raccolti)".

Sulla scelta del Tesoro è intervenuto anche il Codacons, che ha parlato di "uno scippo e di un atto truffaldino a danno dei cittadini, specie dei più deboli".

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