Secondo il Politecnico di Milano, l'e-commerce in Italia è tornato a crescere ma rimane uno dei mercati meno sviluppati d'Europa. Viaggi, assicurazioni, elettronica e abbigliamento i settori più in salute. E l'arrivo del colosso sarà uno stimolo
di Gabriele De Palma
Amazon, il gigante dell'e-commerce mondiale, sbarca in Italia. Non solo libri, fin dall'esordio infatti il negozio online di Jeff Bezos venderà anche elettronica di consumo, orologi e piccoli elettrodomestici. E se il nostro Paese si rivelerà profittevole non è difficile immaginare che anche altri canali, corrispondenti a categorie merceologiche saranno aperti, sulla scia di quanto accade oltreoceano e in altri punti vendita europei. Ma che mercato trova sotto le Alpi il leader dell'e-commerce al dettaglio? E che impatto potrà avere?
Stando ai dati più completi e recenti, quelli raccolti dall'annuale report della School of Management del Politecnico di Milano presentato questo novembre, il panorama non è proprio ideale: non siamo ancora un mercato “maturo” visto che le compravendite che passano per Internet rappresentano solo l'1 per cento del totale delle vendite al dettaglio. Nel regno Unito, in Francia e in Germania la fetta di torta degli acquisti online è cinque o dieci volte superiore. Sul totale dei cittadini, solo il 12 per cento usa il web come carrello della spesa (in Europa la media è del 42 per cento). Pochino.
E se la domanda non è eclatante, anche l'offerta nazionale lascia a desiderare, così che il bilancio degli anni scorsi vede solo il 55 per cento delle transazioni avvenire presso venditori italiani, mentre il 30 per cento compra da siti stranieri e il 15 per cento da sedi italiane di rivenditori esteri. Le note positive arrivano dalle tendenze in atto che hanno visto l'e-commerce tornare a crescere nell'ultimo anno (+16 per cento) dopo un 2009 assai fiacco in cui non si erano registrati incrementi rispetto al 2008. Per la fine del 2010 le stime parlano di un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro. Si allarga anche la tipologia di acquirenti, che se fino a poco tempo fa era caratterizzata da un'età molto bassa e da una spiccata predisposizione per l'innovazione ora si sta diversificando molto, e un acquisto su quattro è fatto dagli over 55.
Dei 6,5 miliardi di euro totali più della metà vanno alla categoria turismo, con gli acquisti e le prenotazioni online di viaggi aerei e soggiorni per le vacanze che negli ultimi dodici mesi sono cresciuti di 445 milioni di euro. Elettronica di consumo e assicurazioni rappresentano la seconda e la terza voce, mentre il più pimpante settore nel 2010 è l'abbigliamento, cresciuto del 43 per cento e arrivato a un fatturato di quasi 500milioni di euro. Ben più piccole le fette spettanti all'editoria multimediale e al settore grocery, voce quest'ultima che oltre confine si dimostra molto più tonante e che in Italia è rappresentata quasi esclusivamente da Esselunga (ma solo al nord) e da Coop. Manca quasi completamente un'offerta per gli articoli del fai-da-te ed è lacunosa e limitata a store poco più che sperimentali (Ikea, Rinascente e Poltronesofà i principali attori) il settore dell'arredamento con solo una piccola parte dell'intero catalogo disponibile online.
Qualche buona notizia si attende per questo Natale, quando saranno allestiti i primi negozi online di libri digitali, il che farà scomparire dalla casella degli ebook quello zero. A questo potrà contribuire molto Amazon.it, non appena dal quartier generale partirà l'ordine di rendere disponibili gli ebook che al momento non sono in vendita. E se i concorrenti di Amazon temono in tutti i settori che il colosso Usa faccia piazza pulita degli avversari per i beni che offre in virtù non solo di un catalogo molto vasto ma soprattutto di pratiche e di modelli di business consolidati (uno degli esempi migliori è l'accordo per la consegna gratuita degli ordini superiori ai 20 euro).
Nel complesso, dicono gli esperti, l'arrivo del colosso avrà effetti benefici. "L'impatto previsto è certamente positivo perché colmerà l'offerta di prodotto, che oggi online è in alcuni ambiti un po' carente”, spiega Riccardo Mangiaracina che ha curato il rapporto per il Politecnico di Milano. “Potrà essere trainante per tutto il settore: il mercato complessivo dovrebbe crescere e il consumatore beneficerà della concorrenza in termini di prezzi e servizi”. E i concorrenti come reagiranno? "L'asticella si alza sicuramente. Per i player attuali le cose saranno un po' più difficili, visto la competitività dell'offerta di Amazon".
Amazon, il gigante dell'e-commerce mondiale, sbarca in Italia. Non solo libri, fin dall'esordio infatti il negozio online di Jeff Bezos venderà anche elettronica di consumo, orologi e piccoli elettrodomestici. E se il nostro Paese si rivelerà profittevole non è difficile immaginare che anche altri canali, corrispondenti a categorie merceologiche saranno aperti, sulla scia di quanto accade oltreoceano e in altri punti vendita europei. Ma che mercato trova sotto le Alpi il leader dell'e-commerce al dettaglio? E che impatto potrà avere?
Stando ai dati più completi e recenti, quelli raccolti dall'annuale report della School of Management del Politecnico di Milano presentato questo novembre, il panorama non è proprio ideale: non siamo ancora un mercato “maturo” visto che le compravendite che passano per Internet rappresentano solo l'1 per cento del totale delle vendite al dettaglio. Nel regno Unito, in Francia e in Germania la fetta di torta degli acquisti online è cinque o dieci volte superiore. Sul totale dei cittadini, solo il 12 per cento usa il web come carrello della spesa (in Europa la media è del 42 per cento). Pochino.
E se la domanda non è eclatante, anche l'offerta nazionale lascia a desiderare, così che il bilancio degli anni scorsi vede solo il 55 per cento delle transazioni avvenire presso venditori italiani, mentre il 30 per cento compra da siti stranieri e il 15 per cento da sedi italiane di rivenditori esteri. Le note positive arrivano dalle tendenze in atto che hanno visto l'e-commerce tornare a crescere nell'ultimo anno (+16 per cento) dopo un 2009 assai fiacco in cui non si erano registrati incrementi rispetto al 2008. Per la fine del 2010 le stime parlano di un fatturato complessivo di 6,5 miliardi di euro. Si allarga anche la tipologia di acquirenti, che se fino a poco tempo fa era caratterizzata da un'età molto bassa e da una spiccata predisposizione per l'innovazione ora si sta diversificando molto, e un acquisto su quattro è fatto dagli over 55.
Dei 6,5 miliardi di euro totali più della metà vanno alla categoria turismo, con gli acquisti e le prenotazioni online di viaggi aerei e soggiorni per le vacanze che negli ultimi dodici mesi sono cresciuti di 445 milioni di euro. Elettronica di consumo e assicurazioni rappresentano la seconda e la terza voce, mentre il più pimpante settore nel 2010 è l'abbigliamento, cresciuto del 43 per cento e arrivato a un fatturato di quasi 500milioni di euro. Ben più piccole le fette spettanti all'editoria multimediale e al settore grocery, voce quest'ultima che oltre confine si dimostra molto più tonante e che in Italia è rappresentata quasi esclusivamente da Esselunga (ma solo al nord) e da Coop. Manca quasi completamente un'offerta per gli articoli del fai-da-te ed è lacunosa e limitata a store poco più che sperimentali (Ikea, Rinascente e Poltronesofà i principali attori) il settore dell'arredamento con solo una piccola parte dell'intero catalogo disponibile online.
Qualche buona notizia si attende per questo Natale, quando saranno allestiti i primi negozi online di libri digitali, il che farà scomparire dalla casella degli ebook quello zero. A questo potrà contribuire molto Amazon.it, non appena dal quartier generale partirà l'ordine di rendere disponibili gli ebook che al momento non sono in vendita. E se i concorrenti di Amazon temono in tutti i settori che il colosso Usa faccia piazza pulita degli avversari per i beni che offre in virtù non solo di un catalogo molto vasto ma soprattutto di pratiche e di modelli di business consolidati (uno degli esempi migliori è l'accordo per la consegna gratuita degli ordini superiori ai 20 euro).
Nel complesso, dicono gli esperti, l'arrivo del colosso avrà effetti benefici. "L'impatto previsto è certamente positivo perché colmerà l'offerta di prodotto, che oggi online è in alcuni ambiti un po' carente”, spiega Riccardo Mangiaracina che ha curato il rapporto per il Politecnico di Milano. “Potrà essere trainante per tutto il settore: il mercato complessivo dovrebbe crescere e il consumatore beneficerà della concorrenza in termini di prezzi e servizi”. E i concorrenti come reagiranno? "L'asticella si alza sicuramente. Per i player attuali le cose saranno un po' più difficili, visto la competitività dell'offerta di Amazon".