Da Melfi a Pomigliano: la replica a Marchionne in diretta tv

Economia
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I delegati Fiom, ospiti della trasmissione di Lucia Annunziata, rispondono alle accuse dell’ad: “Il tasso medio di assenteismo è del 4%, una percentuale fisiologica”. E a Berlusconi: “Telefona a tutti, chiami anche gli operai della Fiat”

Il tasso medio di assenteismo negli stabilimenti Fiat è attorno al 4%, un "tasso fisiologico". Replicano così all'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, i delegati Fiom ospiti della trasmissione di Lucia Annunziata 'In mezz'ora', in onda su Rai3. Ad una settimana dalle dichiarazioni dell'ad del Lingotto nella trasmissione di Fabio Fazio 'Che tempo che fa', una folta delegazione della Fiom ha ribattuto punto per punto alle accuse di scarsa produttività. Partendo proprio dall'assenteismo: "3,7% a Pomigliano, 4% a Melfi, 4% a Mirafiori", e comunque "attorno al 4% in tutti gli stabilimenti italiani della Fiat", il che - hanno sottolineato - rappresenta un "tasso fisiologico".

Un delegato in collegamento da Termini Imerese, ha aggiunto: "Indigna tutti i lavoratori Fiat l'accusa di Marchionne, secondo il quale nei giorni di alcune partite di calcio è assente il 50% degli operai. E’ un'accusa insopportabile". I rappresentati della Fiom della Sevel di Val di Sangro hanno poi osservato: “Possiamo anche lavorare più ore, ma se poi quel prodotto che ci dicono di fare non viene venduto che senso ha? E’ evidente che chi lavora alla linea di montaggio della Mercedes ha una produttività maggiore, dipende sempre dal prodotto che si offre”. In poche parole: “La produttività si calcola in base alle auto che si fanno. E se c’è un buon prodotto si fanno anche i numeri”.

Durante la trasmissione, i delegati di Pomigliano hanno voluto sottolineare che il loro è un lavoro “molto duro e faticoso” e che si tratta di "catena di montaggio". E hanno lamentato l’assenza del governo e di una politica industriale. “La Fiom ha fatto tante richieste ma Sacconi ha fatto altro. Ha fatto il tifoso e noi condanniamo fortemente tutto questo". Parole alle quali hanno fatto eco quelle dei colleghi di Termini Imerese: "Ormai noi siamo usciti dalle cronache Fiat e dei mass media eppure Fiat se ne andrà licenziando lavoratori e noi non conosciamo il nostro futuro". E, in vista dell'incontro il 4 novembre prossimo fra il ministro allo Sviluppo Economico Paolo Romani e l'ad di Fiat Sergio Marchionne, hanno ricordato che "il 31 dicembre 2011 Marchionne licenzierà 2.200 operai siciliani", a dispetto anche "della criminalità organizzata", della mafia "presente in quei territori". "Berlusconi - hanno detto ancora - telefona a tutti, telefoni anche per gli operai siciliani". Il riferimento, ironico, è alla telefonata che il premier avrebbe fatto alla questura di Milano per far rilasciare Ruby, la ragazza marocchina minorenne.

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