Nei mesi estivi le vendite di libri virtuali hanno rappresentato solo il 6% di quelle totali: meno rispetto a quanto dichiarato da Amazon, che gestisce il 90 per cento del mercato. La fine del libro di carta? Per ora pare più una bufala
di Eva Perasso
Molto rumore per nulla negli ultimi mesi intorno ai lettori di ebook, alla presunta scomparsa della carta ormai agonizzante a favore di tavolette digitali di ogni marca e all’ipotesi della destinazione-soffitta come ultimo viaggio per il vecchio libro da scaffale. Tra i Nostradamus dell'editoria elettronica, uno dei più celebri è il guru Nicholas Negroponte che i primi di agosto sentenziò: la vecchia carta perirà, datele ancora 5 anni e poi non la vedrete più.
Ma i conti, almeno per il momento, non tornano e tutto questo successo per il sostituto della carta ancora non si vede, nonostante la curiosità per le novità stile iPad di Apple. Le vendite estive di libri elettronici – stagione classica da lettura sotto l’ombrellone – sarebbero state un bel flop, facendo serpeggiare tra analisti e studiosi della materia qualche dubbio sui conti (gonfiati) che Amazon continua a definire “sopra le aspettative” e sull'annuncio di fine luglio secondo cui gli ebook per il lettore elettronico Kindle avevano superato le vendite dei libri di carta. Complice un drastico abbassamento dei prezzi, e la curiosità per il mezzo, oltre a un catalogo di titoli sempre più variegato. Gli annunci di percentuali di vendite di Amazon dovrebbero mostrare su per giù l’andamento reale del mercato, visto che il gigante dell’e-commerce amministra circa il 90 per cento di questo tipo di transazioni.
A dichiarare che il re è nudo e che la carta ha ancora speranza di sopravvivenza è il MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, che ha indagato sui numeri e ha rifatto i conti di Amazon, citando anche un’analisi fatta da Business Insider sui numeri resi pubblici da Amazon. Dunque per il rivenditore online a metà luglio i libri venduti sarebbero stati 15,6 milioni, contro i 22 milioni di titoli per lettore ebook. Ma in questi dati mancano completamente le edizioni tascabili economiche, le più diffuse nel mercato editoriale, che sono state altri 48 milioni. Rifacendo i conti, per le vendite dell’azienda di Jeff Bezos la percentuale di ebook sul totale dei libri scenderebbe al 29,3 per cento dei suoi totali. E trasponendo il dato al totale dei libri (elettronici e non, tascabili e hardcover) la percentuale di ebook diventa solo di 6 su 100. Ben lontano da un sorpasso, anche da qui a 5 anni.
Il MIT analizza anche le cause di questo flop, oltre che i numeri. Spiegando perché non ci sarà un nuovo boom: ora gli ebook sono stati acquistati dagli early adopter, quei consumatori che per primi assaggiano una tecnologia, ma per loro arriverà ora il periodo peggiore, quello della disillusione. Stufi della novità, disincantati dall’uso del prodotto, inizieranno a guardarsi altrove. Il mercato invece, specie quello italiano, sarà in pieno boom di pubblicazione di titoli per i lettori ebook. Aspettando che qualcuno li acquisti.
Molto rumore per nulla negli ultimi mesi intorno ai lettori di ebook, alla presunta scomparsa della carta ormai agonizzante a favore di tavolette digitali di ogni marca e all’ipotesi della destinazione-soffitta come ultimo viaggio per il vecchio libro da scaffale. Tra i Nostradamus dell'editoria elettronica, uno dei più celebri è il guru Nicholas Negroponte che i primi di agosto sentenziò: la vecchia carta perirà, datele ancora 5 anni e poi non la vedrete più.
Ma i conti, almeno per il momento, non tornano e tutto questo successo per il sostituto della carta ancora non si vede, nonostante la curiosità per le novità stile iPad di Apple. Le vendite estive di libri elettronici – stagione classica da lettura sotto l’ombrellone – sarebbero state un bel flop, facendo serpeggiare tra analisti e studiosi della materia qualche dubbio sui conti (gonfiati) che Amazon continua a definire “sopra le aspettative” e sull'annuncio di fine luglio secondo cui gli ebook per il lettore elettronico Kindle avevano superato le vendite dei libri di carta. Complice un drastico abbassamento dei prezzi, e la curiosità per il mezzo, oltre a un catalogo di titoli sempre più variegato. Gli annunci di percentuali di vendite di Amazon dovrebbero mostrare su per giù l’andamento reale del mercato, visto che il gigante dell’e-commerce amministra circa il 90 per cento di questo tipo di transazioni.
A dichiarare che il re è nudo e che la carta ha ancora speranza di sopravvivenza è il MIT, il Massachusetts Institute of Technology di Boston, che ha indagato sui numeri e ha rifatto i conti di Amazon, citando anche un’analisi fatta da Business Insider sui numeri resi pubblici da Amazon. Dunque per il rivenditore online a metà luglio i libri venduti sarebbero stati 15,6 milioni, contro i 22 milioni di titoli per lettore ebook. Ma in questi dati mancano completamente le edizioni tascabili economiche, le più diffuse nel mercato editoriale, che sono state altri 48 milioni. Rifacendo i conti, per le vendite dell’azienda di Jeff Bezos la percentuale di ebook sul totale dei libri scenderebbe al 29,3 per cento dei suoi totali. E trasponendo il dato al totale dei libri (elettronici e non, tascabili e hardcover) la percentuale di ebook diventa solo di 6 su 100. Ben lontano da un sorpasso, anche da qui a 5 anni.
Il MIT analizza anche le cause di questo flop, oltre che i numeri. Spiegando perché non ci sarà un nuovo boom: ora gli ebook sono stati acquistati dagli early adopter, quei consumatori che per primi assaggiano una tecnologia, ma per loro arriverà ora il periodo peggiore, quello della disillusione. Stufi della novità, disincantati dall’uso del prodotto, inizieranno a guardarsi altrove. Il mercato invece, specie quello italiano, sarà in pieno boom di pubblicazione di titoli per i lettori ebook. Aspettando che qualcuno li acquisti.