Sarebbe dovuto partire mercoledì mattina per finire sabato ma, dopo l'incontro al Ministero, i gestori degli impianti hanno deciso di non incrociare le braccia. La denuncia dei consumatori: speculazioni inaccettabili in vista dello stop di tre giorni
E' stato revocato lo sciopero dei gestori dei distributori di carburanti, che sarebbe dovuto partire mercoledì mattina (qui gli orari) per concludersi nella giornata di sabato. Lo ha confermato la Federazione autonoma italiana benzinai (Faib), dopo il tavolo di confronto che si è tenuto al Ministero dello Sviluppo economico con le varie sigle sindacali.
Previsto sin da luglio scorso, lo sciopero generale era stato confermato "in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza". Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che rappresentano i gestori, avevano spiegato che la protesta era "in difesa di 25 mila imprese e 75 mila addetti del settore messi a rischio da Governo ed industria petrolifera".
La notizia dello sciopero aveva inevitabilmente fatto correre tutti gli automobilisti a fare il pieno per non restare a piedi. A correre però non sono stati solo gli automobilisti, ma anche i prezzi. “Come purtroppo avevamo preventivato, sono cominciate presso i distributori dei carburanti le prime speculazioni in vista dello sciopero, che subito molti consumatori hanno segnalato presso le nostre sedi" denunciano Adusbef e Federconsumatori che giudicano la situazione "inaccettabile".
Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge però che la giornata di martedì 14 settembre è stata caratterizzata da una frenata dei prezzi, dopo l’ondata di aumenti innescata venerdì e proseguita nel fine settimana . In particolare fatta eccezione per Esso e Shell, che rispettivamente si mantengono al di sotto e al di sopra della media generale, tutti gli altri marchi si attestano poco oltre 1,39 euro/litro sulla verde e attorno a 1,26 euro/litro sul gasolio.
Previsto sin da luglio scorso, lo sciopero generale era stato confermato "in assenza di sviluppi soddisfacenti della vertenza". Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, che rappresentano i gestori, avevano spiegato che la protesta era "in difesa di 25 mila imprese e 75 mila addetti del settore messi a rischio da Governo ed industria petrolifera".
La notizia dello sciopero aveva inevitabilmente fatto correre tutti gli automobilisti a fare il pieno per non restare a piedi. A correre però non sono stati solo gli automobilisti, ma anche i prezzi. “Come purtroppo avevamo preventivato, sono cominciate presso i distributori dei carburanti le prime speculazioni in vista dello sciopero, che subito molti consumatori hanno segnalato presso le nostre sedi" denunciano Adusbef e Federconsumatori che giudicano la situazione "inaccettabile".
Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge però che la giornata di martedì 14 settembre è stata caratterizzata da una frenata dei prezzi, dopo l’ondata di aumenti innescata venerdì e proseguita nel fine settimana . In particolare fatta eccezione per Esso e Shell, che rispettivamente si mantengono al di sotto e al di sopra della media generale, tutti gli altri marchi si attestano poco oltre 1,39 euro/litro sulla verde e attorno a 1,26 euro/litro sul gasolio.