Cauto ottimismo del ministro dell'Economia: “Quest'autunno doveva essere il terzo del crollo dell'Italia. Non sarà così”. E aggiunge: "Non servono manovre correttive", ma sono necessarie “prudenza e una visione realistica”
"Siamo ancora in terra incognita. Non parliamo dell'Italia ma di altri Paesi. Serve prudenza e una visione realistica".
Così Giulio Tremonti risponde ai cronisti che, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio, gli chiedono se l'emergenza crisi sia superata. Il ministro dell'Economia ha poi aggiunto che "non c'è bisogno di una manovra in autunno, ci sarà la finanziaria che conterrà la manovra in tre tabelle", anche perché "i numeri sulle entrate fiscali sono buoni". Quanto a un possibile patto con l'opposizione, la risposta è si, purché sia "propositiva e costruttiva". "Più sono le idee e le proposte meglio è - aggiunge Tremonti - poi i governi hanno il dovere di fare la sintesi. E' questa la cosa che dobbiamo fare entro aprile".
Proprio entro aprile infatti si riunirà il Consiglio europeo: "Il consiglio Ue che dobbiamo fare entro questo mese - dice il ministro - prevede la consultazione del Parlamento che è fatto da maggioranza e opposizione. Poi ci vuole una sintesi fatta dal governo".
"Non ci sarà manovra correttiva" - Tremonti, aveva già affrontato le questioni economiche in in un'intervista a Repubblica che ha riscosso l'apprezzamento di Enrico Letta, del Partito democratico (guarda la rassegna stampa).
"Questo autunno avrebbe dovuto essere il terzo autunno atteso per il crollo dell'Italia. Non è così. Non sarà così. Non c'è bisogno di fare una Finanziaria "vecchio stile". Non c'è bisogno di fare una 'manovra correttiva' - aveva detto il titolare del dicstero dell'Economia. I titoli di Stato finora sono stati collocati bene. Non ci sono elementi di rottura nelle strutture economiche, industriali e sociali del Paese. Non c'è dunque un'emergenza autunnale".
"Lunedì e martedì a Bruxelles è convocato un Ecofin "straordinario" di nome di fatto. Serve - aveva spiegato il Ministro del Tesoro, Giulio Tremonti - per scrivere il nuovo 'Patto di Stabilità e di Crescita'. Un atto che marcherà la fine delle politiche 'national oriented', e con questo il principio di una vera e nuova politica europea comune, coordinata e collettiva, non più eclettica ed estemporanea, diversa Stato per Stato.".
Tra le novità Tremonti aveva segnalato che "ogni anno, da gennaio ad aprile, tutto ruoterà per tutti gli Stati intorno alla sessione di bilancio europea. Ed è così che cambieranno, e per tutti, le sedi e la forma della politica economica europea. Con la sessione di bilancio prenderà forma un "luogo" politico nuovo. Ogni Stato presenterà i suoi documenti, destinati ad essere discussi collettivamente da tutti gli Stati e coordinati dalla Commissione Europea. In sintesi: una fondamentale devolution di potere, "dal basso verso l'alto", e dal "diviso all'unito". Nella forma è un passaggio procedurale, nella sostanza sarà un cambiamento costituzionale".
"C'è bisogno di tutti" - Rispondendo poi al Presidente della Repubblica che aveva auspicato, per il Paese, una nuova politica industriale, il ministro Tremonti ha sostenuto che "più che di una 'politica industriale' forse si deve parlare di competitività. Competitività che non può essere disegnata in un Paese solo o da un Governo solo, ma che deve essere disegnata attraverso un dibattito e raccogliendo contributi, i più ampi possibili, in funzione del nostro 'NRP', cioè del paradigma europeo. C'è ancora tempo, ma non possiamo perdere tempo".
"C'è bisogno - ha aggiunto - di tutto e di tutti. Non di un singolo Ministro, ma di tutto il Governo. E non solo del Governo, ma del Parlamento. E di tutte le forze sociali, economiche ed ideali del Paese. Vede, troppe volte in questi mesi in Italia si è rappresentata l'Italia come "La torre di Babele" di Bruegel il Vecchio. Non è così. Io ne sono certo: l'Italia è stata, è e sarà diversa e migliore". Tremonti, ad una domanda, ha anche risposto che il Ministro dello Sviluppo Economico ed il Presidente della Consob," saranno nominati presto".
Così Giulio Tremonti risponde ai cronisti che, a margine del workshop Ambrosetti a Cernobbio, gli chiedono se l'emergenza crisi sia superata. Il ministro dell'Economia ha poi aggiunto che "non c'è bisogno di una manovra in autunno, ci sarà la finanziaria che conterrà la manovra in tre tabelle", anche perché "i numeri sulle entrate fiscali sono buoni". Quanto a un possibile patto con l'opposizione, la risposta è si, purché sia "propositiva e costruttiva". "Più sono le idee e le proposte meglio è - aggiunge Tremonti - poi i governi hanno il dovere di fare la sintesi. E' questa la cosa che dobbiamo fare entro aprile".
Proprio entro aprile infatti si riunirà il Consiglio europeo: "Il consiglio Ue che dobbiamo fare entro questo mese - dice il ministro - prevede la consultazione del Parlamento che è fatto da maggioranza e opposizione. Poi ci vuole una sintesi fatta dal governo".
"Non ci sarà manovra correttiva" - Tremonti, aveva già affrontato le questioni economiche in in un'intervista a Repubblica che ha riscosso l'apprezzamento di Enrico Letta, del Partito democratico (guarda la rassegna stampa).
"Questo autunno avrebbe dovuto essere il terzo autunno atteso per il crollo dell'Italia. Non è così. Non sarà così. Non c'è bisogno di fare una Finanziaria "vecchio stile". Non c'è bisogno di fare una 'manovra correttiva' - aveva detto il titolare del dicstero dell'Economia. I titoli di Stato finora sono stati collocati bene. Non ci sono elementi di rottura nelle strutture economiche, industriali e sociali del Paese. Non c'è dunque un'emergenza autunnale".
"Lunedì e martedì a Bruxelles è convocato un Ecofin "straordinario" di nome di fatto. Serve - aveva spiegato il Ministro del Tesoro, Giulio Tremonti - per scrivere il nuovo 'Patto di Stabilità e di Crescita'. Un atto che marcherà la fine delle politiche 'national oriented', e con questo il principio di una vera e nuova politica europea comune, coordinata e collettiva, non più eclettica ed estemporanea, diversa Stato per Stato.".
Tra le novità Tremonti aveva segnalato che "ogni anno, da gennaio ad aprile, tutto ruoterà per tutti gli Stati intorno alla sessione di bilancio europea. Ed è così che cambieranno, e per tutti, le sedi e la forma della politica economica europea. Con la sessione di bilancio prenderà forma un "luogo" politico nuovo. Ogni Stato presenterà i suoi documenti, destinati ad essere discussi collettivamente da tutti gli Stati e coordinati dalla Commissione Europea. In sintesi: una fondamentale devolution di potere, "dal basso verso l'alto", e dal "diviso all'unito". Nella forma è un passaggio procedurale, nella sostanza sarà un cambiamento costituzionale".
"C'è bisogno di tutti" - Rispondendo poi al Presidente della Repubblica che aveva auspicato, per il Paese, una nuova politica industriale, il ministro Tremonti ha sostenuto che "più che di una 'politica industriale' forse si deve parlare di competitività. Competitività che non può essere disegnata in un Paese solo o da un Governo solo, ma che deve essere disegnata attraverso un dibattito e raccogliendo contributi, i più ampi possibili, in funzione del nostro 'NRP', cioè del paradigma europeo. C'è ancora tempo, ma non possiamo perdere tempo".
"C'è bisogno - ha aggiunto - di tutto e di tutti. Non di un singolo Ministro, ma di tutto il Governo. E non solo del Governo, ma del Parlamento. E di tutte le forze sociali, economiche ed ideali del Paese. Vede, troppe volte in questi mesi in Italia si è rappresentata l'Italia come "La torre di Babele" di Bruegel il Vecchio. Non è così. Io ne sono certo: l'Italia è stata, è e sarà diversa e migliore". Tremonti, ad una domanda, ha anche risposto che il Ministro dello Sviluppo Economico ed il Presidente della Consob," saranno nominati presto".