Tirrenia, 300 marittimi a Matteoli: noi non scioperiamo

Economia
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I lavoratori di 4 navi hanno deciso di non aderire alla mobilitazione del 30 e 31 agosto e hanno scritto una lettera al ministro delle Infrastrutture. Matteoli: "Il governo farà il possibile per non deludere le loro aspettative"

"Noi lavoratori siamo convinti che questo sciopero selvaggio danneggi soltanto la nostra situazione attuale" e "comunichiamo ai passeggeri Tirrenia di non preoccuparsi, noi garantiremo il servizio". Lo scrivono i marittimi di quattro navi Tirrenia in una lettera inviata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli e ai sindacati Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in relazione allo sciopero del 30 e 31 agosto.

I circa 300 lavoratori dei traghetti Athara e Bithia (in servizio da Genova a Porto Torres con tre corse al giorno) e Sharden e Nuraghes (in servizio da Olbia a Civitavecchia con tre corse al giorno) scrivono: "Pur conoscendo le nostre sofferenze e preoccupazioni di perdere il posto di lavoro, diritto sacrosanto della nostra Costituzione Italiana, siamo persone a posto".
"L'incontro con il Governo - concludono - è fissato per il 6 settembre prossimo, sperando che finalmente si prenda una decisione seria nei nostri riguardi. Se questo non avverà - avvertono infine - i lavoratori si faranno sentire".

Immediata la risposta del ministro: "Apprezzo molto la lettera inviatami da 300 lavoratori di Tirrenia che hanno deciso di non scioperare. Ribadisco che il governo farà il possibile per non deludere le loro aspettative".
Matteoli auspica inoltre "che anche gli altri lavoratori di Tirrenia dimostrino lo stesso senso di responsabilità, evitando irreparabili disagi ai viaggiatori e nocumento all'immagine dell'azienda e del Paese".

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