Pomigliano, Sacconi: difficile l'ipotesi di una new company

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Il ministro del Welfare a Sky Tg24 assicura: “La produzione della Panda resterà in Italia. Il risultato dl referendum dimostra che hanno vinto i sostenitori dell’accordo”

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"Un risultato che supera le aspettative". E' quello del referendum di Pomigliano, secondo il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. "Un accordo come questo, che chiede di lavorare tre turni per sei giorni e' impopolare - precisa Sacconi - perche' cambia la vita delle persone" e gia' il risultato del 64% dei si' e' un traguardo. Ma al di la' dei numeri, secondo il ministro, il referendum evidenzia nettamente che "i sostenitori dell'accordo hanno vinto, la Fiom ha perso".

Dal canto suo, la Fiat ha confermato l'accordo e ha espresso "un giudizio fortemente critico su chi non ha voluto sottoscriverlo e dice che lo attuera' con i sindacati firmatari". Il giudizio di Sacconi sulla condotta dell'azienda e' positivo: "questo gruppo dirigente - dice - ha presentato piani industriali credibili, cercando convenienze non negli incentivi pubblici ma nella responsabilizzazione e nel coinvolgimento dei sindacati attorno a obiettivi condivisi di produttivita' e rilancio competitivo. Il governo non puo' che guardare con favore a tutto cio"'.

Quanto alle mosse che intende mettere in atto il governo, Sacconi anticipa che si stanno valutando le porzioni di salario aggiuntivo che potranno essere oggetto di detassazione e detrazione, poiche' con l'accordo che prevede tre turni di notte e straordinari, un operaio di terzo livello finira' per prendere circa 3.200 euro lordi in piu' ogni anno. Il caso-Pomigliano, per Sacconi "segna una svolta nel metodo ma non nei contenuti", perche' questi dipendono dalle singole realta' aziedali e locali, "e del resto ci sono stati gia' altri contratti che sdoganano il contratto nazionale". Infine, per il ministro "il contratto nazionale sara' sempre piu' una cornice leggera per assicurare i livelli essenziali di salario e tutele ma e' a livello aziendale e territoriale che si giochera' il futuro delle nuove relazioni industriali". Sulla Cgil, il commento del ministro e' netto: "e' come quell'automobilista che imbocca l'autostrada contromano e si chiede perche' tutti gli altri vanno nella direzione opposta", mentre sul Pd dice che "e' imploso tra tante posizioni diverse".

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