La proposta è sul tavolo del Consiglio europeo. Francia e Germania: "Bisogna rendere i mercati finanziariamente più responsabili". Frattini: “Le nostre banche non sono delle sanguisughe”
I Paesi dell'Unione Europea dovrebbero introdurre un "prelievo" sugli istituti finanziari per far sì che contribuiscano al costo della crisi. Questa la "necessità su cui il Consiglio Europeo concorda secondo quanto si legge nella bozza di conclusioni che sarà discussa questa mattina dai capi di Stato e di Governo dei 27.
Il prelievo sulle banche, si sottolinea nella bozza di conclusioni, dovrebbe comunque essere parte di un quadro "credibile". Per i 27 occorre quindi portare avanti con "urgenza" la valutazione sulle caratteristiche del prelievo e le questioni relative a "condizioni di parità” nella sua applicazione. Il vertice chiede quindi a Consiglio e Commissione di portare avanti i necessari approfondimenti e riferire nuovamente in materia al vertice che si terrà il prossimo ottobre.
Un’ipotesi che ha raccolto l’entusiasmo di Merkel e Sarkozy. La cancelliera tedesca al suo arrivo al palazzo Justus Lipsius a Bruxelles a subito detto: “La Germania e anche la Francia sono molto favorevoli a tassare quelli che hanno provocato la crisi". Secondo la leader tedesca, si dovranno mettere tasse "sulle banche e sulle transazioni finanziarie", perché, ha spiegato, "bisogna rendere i mercati finanziariamente più responsabili".
Chi ha accolto la proposta in modo più freddo è il nostro ministro degli Esteri, Franco Fratini. Secondo il titolare della Farnesina:"L'Italia non ha bisogno di tassare le banche perché le nostre banche hanno dimostrato di non essere state delle sanguisughe, non ci sono state delle ricapitalizzazioni e non ci sono stati dei fallimenti".
Il ministro ha aggiunto che il discorso per una tassazione concertata sugli istituti di credito "non è ancora molto maturo. C'è stata una prima proposta della task force del presidente Ue Herman Van Rompuy ma su questo ci sono delle voci ancora molto discordanti".
Frattini, che ieri è stato in Ungheria, ha detto che il governo di Budapest "sta realizzando questa misura ma non è chiaro se avverrà sui capitali o sui profitti delle banche. Questo dimostra che ci vuole un quadro europeo perché non è possibile che ogni paese faccia una sua misura di tassazione".
Il prelievo sulle banche, si sottolinea nella bozza di conclusioni, dovrebbe comunque essere parte di un quadro "credibile". Per i 27 occorre quindi portare avanti con "urgenza" la valutazione sulle caratteristiche del prelievo e le questioni relative a "condizioni di parità” nella sua applicazione. Il vertice chiede quindi a Consiglio e Commissione di portare avanti i necessari approfondimenti e riferire nuovamente in materia al vertice che si terrà il prossimo ottobre.
Un’ipotesi che ha raccolto l’entusiasmo di Merkel e Sarkozy. La cancelliera tedesca al suo arrivo al palazzo Justus Lipsius a Bruxelles a subito detto: “La Germania e anche la Francia sono molto favorevoli a tassare quelli che hanno provocato la crisi". Secondo la leader tedesca, si dovranno mettere tasse "sulle banche e sulle transazioni finanziarie", perché, ha spiegato, "bisogna rendere i mercati finanziariamente più responsabili".
Chi ha accolto la proposta in modo più freddo è il nostro ministro degli Esteri, Franco Fratini. Secondo il titolare della Farnesina:"L'Italia non ha bisogno di tassare le banche perché le nostre banche hanno dimostrato di non essere state delle sanguisughe, non ci sono state delle ricapitalizzazioni e non ci sono stati dei fallimenti".
Il ministro ha aggiunto che il discorso per una tassazione concertata sugli istituti di credito "non è ancora molto maturo. C'è stata una prima proposta della task force del presidente Ue Herman Van Rompuy ma su questo ci sono delle voci ancora molto discordanti".
Frattini, che ieri è stato in Ungheria, ha detto che il governo di Budapest "sta realizzando questa misura ma non è chiaro se avverrà sui capitali o sui profitti delle banche. Questo dimostra che ci vuole un quadro europeo perché non è possibile che ogni paese faccia una sua misura di tassazione".