Non si placa la polemica sul piano Fiat per il rilancio dello stabilimento campano. A far discutere è soprattutto la dura presa di posizione del sindacato, che fa capo alla Cgil. Al riguardo ha espresso la sua meraviglia il presidente di Confindustria
A un giorno dall'accordo separato su Pomigliano gli animi continuano a essere tesi. Continua, infatti, a far discutere la dura presa di posizione della Fiom-Cgil, unica sigla sindacale dei metalmeccanici che non ha firmato il piano della Fiat per rilanciare lo stabilimento campano. Ma il più antico sindacato industriale italiano non ha intenzione di fare marcia indietro su punti cardine come malattia e sciopero, circa i quali l'accordo presenterebbe delle clausole illegittime.
Mentre si attende al riguardo il parere referendario degli operai di Pomigliano, fissato per il 22 giugno, sulla posizione della Fiom è intervenuta, nella mattinata del 16 giugno, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha dichiarato: "Secondo noi è incredibile che davanti a un'azienda che va contro la storia, prendendo la produzione dalla Polonia e riportandola in Italia e che investe 700 milioni, ci sia un no". Relativamente al referendum del 22 giugno il leader degli industriali italiani s'è limitato ad affermare: "Attendiamo di vedere cosa vogliono fare i lavoratori".
Tutti i video sullo stabilimento Fiat di Pomigliano
Mentre si attende al riguardo il parere referendario degli operai di Pomigliano, fissato per il 22 giugno, sulla posizione della Fiom è intervenuta, nella mattinata del 16 giugno, il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, che ha dichiarato: "Secondo noi è incredibile che davanti a un'azienda che va contro la storia, prendendo la produzione dalla Polonia e riportandola in Italia e che investe 700 milioni, ci sia un no". Relativamente al referendum del 22 giugno il leader degli industriali italiani s'è limitato ad affermare: "Attendiamo di vedere cosa vogliono fare i lavoratori".
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