Pomigliano, accordo senza la Fiom

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Uilm, Film, Fismic e Ugl firmano il piano di Fiat per il rilancio del sito campano. Istituita una commissione paritetica in caso di violazioni dell'intesa. E da Renato Schifani l'appello a evitare la "logica dei veti incrociati"

E' accordo separato sul futuro dello stabilimento del sito di Pomigliano d'Arco: tutte le sigle sindacali dei metalmeccanici hanno firmato l'intesa con Fiat tranne la Fiom-Cgil. E' stato siglato un nuovo documento che contiene 16 punti, è stato infatti aggiunto un punto in cui si istituisce una commissione paritetica di raffreddamento sulle sanzioni previste in caso di violazione dell'intesa, come richiesto dalle organizzazioni sindacali. L'accordo è stato sottoscritto in Confindustria da Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl Metameccanici. Martedì 22 giugno l'intesa sarà sottoposta al referendum dei lavoratori del sito campano.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, è intervenuto sulla vertenza che sta animando in questi giorni i rapporti tra l'azienda torinese e la Fiom/Cgil:"Pomigliano è un banco di prova per tutti. Non può e non deve prevalere la logica dei veti incrociati. Non è più il tempo del no o della fuga. Per salvare l'occupazione e la dignità del lavoro serve un sforzo comune ed un sano realismo. Pomigliano non deve chiudere".

L'intervento "istituzionale" è arrivato proprio il giorno seguente alla dura presa di posizione della Fiom e nel giorno in cui il segretario generale del maggiore sindacato italiano, Guglielmo Epifani, fa un appello al Lingotto dalle pagine di "La Repubblica": “Marchionne ci ripensi, non contrapponga lavoro a diritti. Pomigliano non può diventare una fabbrica-caserma". Secondo Epifani anche il cosiddetto “Piano B” "sarebbe una sconfitta".

In particolare ciò che la Cgil critica sono i profili di incostituzionalità contenuti nella proposta della Fiat in materia di malattia e sciopero. "C'è un capitolo del documento della Fiat - spiega Epifani - che apre problemi molto gravi.  Riguarda la malattia e lo sciopero. Abbiamo consultato insigni giuristi e ci dicono che, senza chiarimenti e correzioni, quelle clausole appaiono illegittime o addirittura incostituzionali, Mi domando: si può sottoscrivere un accordo con questi profili di illegittimità?".
Secondo Epifani anche i metalmeccanici di Cisl e Uil avevano sollevato lo stesso tipo di perplessità "ma poi ha prevalso lo spirito di chiudere. Ma c'è il rischio di un fiorire di iniziative giudiziarie se non vengono chiariti quegli aspetti perché le nostre preoccupazioni sono molto fondate".

Giorgio Cremaschi, della Fiom, ai microfoni di Sky TG24 ha spiegato parte dell'accordo proposto dall'azienda automobilistica ai lavoratori campani: “La Fiat ha deciso di imboccare una nuova strada. Ha detto: se volete lavorare bisogna superare le regole sulle malattie, sulle qualifiche e su tutta una altra serie di cose. Insomma farsi un contratto per conto suo. E in più ha aggiunto: se scioperate contro queste nuove regole noi possiamo rifarci sui rappresentanti dei sindacati e licenziare i lavoratori che scioperano”

La questione apre delle crepe anche nell'unità con gli altri sindacati. Il segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni ha detto che la Cisl è pronta a firmare il piano presentato dalla Fiat per lo stabilimento di Pomigliano perché "tutte le regole contrattuali sono salve". Sottolineando che "quella della Fiom sono solo bugie e mi appello al senso di responsabilità della Cgil su questa vicenda". "Ho apprezzato l'onestà intellettuale di Epifani - ha aggiunto Bonanni - ma non si lasciasse coinvolgere dalla cortina fumogena creata dalla Fiom che vuole solo accalappiare i media e coprire ancora una volta la ritrosia a qualsiasi innovazione". E' invece importante "che si investa in Italia - ha concluso Bonanni - e soprattutto che si dia il segnale che nel nostro paese è possibile investire. Il vero pericolo è che si decida di non investire in Italia ma in Serbia, Polonia o Detroit".

Intanto la Fiom si prepara a fermare le braccia: per il 25 giugno, alle 4 ore di sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica, ne aggiungerà altre quattro a sostegno della vertenza su Pomigliano. Mentre il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, fa appello ai vertici della Cgil per indurre le tute blu ad accettare l'intesa e, allo stesso tempo, invita il Lingotto a considerare il clima di larga condivisione che si è già prodotto in azienda come nel territorio circostante come nell`intero Paese sull`ipotesi di accordo".

Oggi, il Lingotto ha convocato alle ore 14 i sindacati per fare il punto sulla situazione.

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