Ocse: in Italia salari inferiori a Grecia, Spagna, Irlanda

Economia
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La retribuzione annua netta di un lavoratore single nel nostro Paese è di 22.027 dollari, contro i 28.454 della media Ue. Nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali sono diminuiti in dieci Paesi su trenta

I salari netti italiani sono mediamente inferiori non solo a quelli di Paesi come Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, ma anche agli stipendi di altri Paesi europei che sembrerebbero in maggiori difficoltà economiche, come Grecia, Irlanda e Spagna. E' quanto risulta dal Rapporto Ocse 'Taxing Wages', prendendo in considerazione la tabella sul salario medio di un singolo senza carichi di
famiglia (calcolata in dollari e a parità di potere d'acquisto). I salari italiani risultano però più generosi rispetto a quelli dei portoghesi, polacchi, ungheresi. In coda alla classifica i messicani.

Il salario annuale netto del lavoratore medio è in Italia di 22.027 dollari, contro i 26.395 della media Ocse, i 28.454 della Ue a 15 e i 25.253 della Ue-19.
Se si guarda alla classifica del guadagno medio di un lavoratore con famiglia, unico percettore di reddito con a carico coniuge e due figli, il reddito netto degli italiani sale a 26.470 euro ma resta inchiodato, anche in questo caso, al 23/o posto della classifica Ocse.

Nel 2009, l'anno della crisi economica internazionale, i redditi reali, prima di tasse e contributi, sono diminuiti in dieci Paesi su trenta. Tra questi figura l'Italia dove il calo è stato dell'1,1%. Il calo maggiore dei salari reali, prima cioè della tassazione, si è verificato in Islanda (-7,5%), mentre gli aumenti maggiori sono stati registrati in Grecia (+3,8%).

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