Il Parlamento greco ha approvato il piano varato per ricevere il pacchetto di salvataggio del Fondo Monetario Internazionale e dell'Unione Europea. Le misure prevedono tagli ai salari e alle pensioni, insieme ad un aumento della pressione fiscale
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Il Parlamento greco ha approvato il piano di austerity, essenziale per ottenere l’accesso ai fondi internazionali, pari a 110 miliardi di euro. Il voto è stato effettuato per appello nominale. Per l’approvazione era necessaria una maggioranza semplice di 151 voti sui 300 componenti del parlamento.
I greci hanno accolto malissimo queste misure, che limitano il potere d'acquisto degli stipendi e alzano le tasse per i consumatori, oltre a mettere in pericolo le pensioni. Mercoledì, le manifestazioni di massa sono degenerate in violenti scontri e tre persone, intrappolate in una banca data alle fiamme dai dimostranti, sono morte.
Anche oggi il parlamento di Atene è stato assediato da circa diecimila persone che si sono radunate in piazza sotto le bandiere dei maggiori sindacati ellenici.
Questa mattina, prima del voto, il primo ministro, George Papandreou, era tornato sulle violenze dei giorni scorsi commentando che la democrazia greca "è stata messa a dura prova" e le violente proteste "non sono una soluzione" alla crisi.
Papandreou ha spiegato che per la Grecia "è il momento di cambiare e non c'è più un momento da perdere". "Mi prendo la responsabilità come primo ministro - ha aggiunto - di prendere delle decisioni che ritengo necessarie per il mio Paese e i miei cittadini e non mi importa se questo sarà il mio ultimo atto da primo ministro".
"I sacrifici - ha continuato Papandreou - sono grandi ma siamo già su un nuovo cammino e non chiederemo ai lavoratori e ai pensionati di pagare per questo". Le misure di emergenza, ha spiegato il premier greco "sono per noi la condizione per riguadagnare credibilità e tempo, quello che finora abbiamo perso" .
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