Reazioni diverse alle parole dell'ad del Lingotto che parlava di tiro al bersaglio. Per Epifani gli unici a subire colpi sono i lavoratori, mentre Angeletti difende l'azienda di Torino
Sergio Marchionne ha accusato la classe politica, i sindacati e anche altre aziende di esercitare una sorta di tiro al bersaglio verso la Fiat. Parole dure a cui, per ora, hanno risposto soltanto i tre rappresentanti dei principali sindacati italiani. Secondo Epifani l'unico tiro al bersaglio è quello sui lavoratori, mentre Raffaelle Bonanni giudica ingenerose le parole dell'ad del Lingotto e ricorda quanto ha fatto la Cisl negli anni per la Fiat. Ha inoltre ricordato che esiste ancora margine di mercato in Italia per l'azienda di Torino. Angeletti invece si è schierato con Marchionne, dicendo che c'è un certo accanimento nel parlare di Fiat, un'ostilità da parte di chi poi non aiuta l'industria automobilistica.
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