Fiat, le anticipazioni sul piano prive di ogni fondamento

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Sergio Marchionne smentisce le indiscrezioni di stampa sul piano industriale che sarà presentato ad aprile. Secondo queste indiscrezioni, sarebbero previsti nel futuro del lingotto 5000 posti di lavoro in meno

Fiat rimanda al piano industriale presentato al governo e ribadisce che le notizie sullo spin off sono solo congetture. In una precisazione dopo le anticipazioni rilanciate oggi da La Repubblica che parla di 5.000 addetti in meno in Italia, la Fiat dice che sulle ipotesi di spin off del settore auto, non si può che ribadire quanto già detto nel comunicato del 6 marzo in cui si parlava di congetture. "Ogni notizia circa ipotizzate operazioni straordinarie e relativi modalità, tempi, perimetro e valori è frutto di congetture, nate al di fuori del Gruppo".

Anche l’Ad di Fiat Sergio Marchionne è voluto intervenire personalmente sulla questione: "Sono speculazioni. Si sta cercando di strumentalizzare il discorso dell'occupazione in Italia. Questo è il momento sbagliato per parlarne: una crisi più profonda di questa in Europa non l'abbiamo mai vista".

Marchionne ha poi ribadito "non abbiamo licenziato nessuno, abbiamo cercato di mantenere l'equilibrio sociale negli scorsi 24 mesi. Stiamo gestendo una realtà che non è piacevole nel migliore dei modi, abbiamo protetto l'aspetto operativo con sacrifici enormi".

Sulle anticipazioni del piano, che prevede, secondo il quotidiano del “Gruppo L’espresso”, 5.000 addetti in meno in Italia, la Fiat rimanda al progetto industriale (2010-2011) presentato il 22 dicembre a Palazzo Chigi.

"In quell'occasione sono stati illustrati, nel dettaglio, il piano gamma prodotto, comprese le vetture di derivazione Chrysler, e le allocazioni produttive dei singoli modelli per ogni stabilimento" e prevede "per i prossimi due anni un enorme impegno finanziario della Fiat in Italia: verranno spesati, per investimenti e attività di ricerca e sviluppo, due terzi degli oltre 8 miliardi di euro previsti complessivamente per tutte le attività del gruppo nel mondo".

Per evitare licenziamenti, continua la nota, il gruppo ha fatto ogni sforzo possibile per mitigare le conseguenze della crisi sui lavoratori, facendo ricorso a 30 milioni di ore di cassa integrazione nel 2009, aggiunge la nota rimandando al 21 aprile per la presentazione del piano strategico.

"Al momento il gruppo è impegnato nella preparazione del Piano Strategico per il 2010-2014 e qualsiasi anticipazione giornalistica è assolutamente prematura e priva di ogni fondamento."

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