La chiusura bisettimanale degli impianti del Lingotto e la cassa integrazione per 30mila dipendenti hanno scatenato le proteste degli operai. Nel comune dello stabilimento campano in 38 hanno occupato la stanza del primo cittadino, pienamente solidale
La decisione dei vertici Fiat di sospendere le attività degli impianti per due settimane e mettere in cassa integrazione 30mila dipendenti ha scatenato, da nord a sud, le proteste degli operai. A Pomigliano d'Arco i trentotto, licenziati dal 1 gennaio, sono scesi dal tetto e hanno occupato la stanza del sindaco Antonio Della Ratta. Ma il primo cittadino non solo non ha reagito ma ha pienamente difeso l'atto: "Hanno manifestato ancora una volta con civiltà, ma con determinazione e rabbia, per il diritto fondamentale al lavoro. Tanto più in una società come quella meridionale. Quindi siamo con loro".