L'amministratore delegato di Fiat, al termine dell'incontro con il ministro Scajola, ufficializza lo stop della produzione a Termini Imerese. "Si farà qualcos'altro che ancora non sappiamo". Allarme Istat: oltre 2 milioni di disoccupati
E' ufficiale. A partire dal 2011 in Sicilia la Fiat non produrrà più automobili. Lo ha confermato Sergio Marchionne alla fine dell'incontro con Claudio Scajola. A Termini Imerese "non si faranno piu' auto, ma qualcosa di diverso che ancora non si sa. Ora non voglio aggravare ancora la situazione - ha detto Marchionne -: siamo stati molto chiari il 16 giugno all'incontro con il governo e le parti sociali. Dal 2011 non si produrranno piu' auto in Sicilia. E' un discorso che ha una base razionale ed economica, ed oggi abbiamo condiviso questi dati con il ministro". Quella di una riconversione della produzione nello stabilimento di Termini Imerese per Marchionne è una scelta "che non puo' cambiare. Quello che invece può cambiare - aggiunge - è l'impegno per uno sviluppo diverso per quello stabilimento".
In ogni caso la produzione di auto in Italia potrebbe essere portata a 900mila vetture. "Non è un numero astronomico" ha detto l'amministratore delegato, indicando cosi' che si tratta di un obiettivo possibile. Il target di produzione, ha detto Marchionne, verrà indicato nella messa a punto del piano entro la scadenza fissata per la riunione a Palazzo Chigi con governo e parti sociali il prossimo 21 e 22 dicembre.
E oggi dall'Istat arriva il nuovo allarme sul lavoro. Sono oltre 2 milioni gli italiani che cercano un impiego. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto ad ottobre l'8% ai livelli massimi dal 2004.
In ogni caso la produzione di auto in Italia potrebbe essere portata a 900mila vetture. "Non è un numero astronomico" ha detto l'amministratore delegato, indicando cosi' che si tratta di un obiettivo possibile. Il target di produzione, ha detto Marchionne, verrà indicato nella messa a punto del piano entro la scadenza fissata per la riunione a Palazzo Chigi con governo e parti sociali il prossimo 21 e 22 dicembre.
E oggi dall'Istat arriva il nuovo allarme sul lavoro. Sono oltre 2 milioni gli italiani che cercano un impiego. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto ad ottobre l'8% ai livelli massimi dal 2004.