Le prospettive sempre più fosche dell'economia e i timori che la crisi possa mettere a rischio anche i Paesi più fragili dell'est europeo sono al centro del vertice straordinario dei capi di stato e di governo dei 27 a Bruxelles
Le prospettive sempre più fosche dell'economia e i timori che la crisi possa mettere a rischio anche i Paesi più fragili sono al centro del vertice straordinario dei capi di stato e di governo dei 27 a Bruxelles. Sono già uscite le anticipazioni sulla bozza discussa dai leader e a destare maggiore apprensione oltre allo stato delle banche dei membri dell'est Europa ci sono il protezionismo e la difficile situazione dell'industria dell'auto. "Non dobbiamo dividere l'Europa in ricchi e poveri", ha detto il presidente Ue di turno Topolanek.