
I nuovi scavi, previsti dal Grande Progetto Pompei, stanno riportando alla luce scoperte inaspettate. Dallo scheletro di un fuggiasco vittima dell’eruzione, al vicolo dei balconi color rosso vino, fino alle anfore intatte emerse vicino alla Schola Armatorarum

Dopo quasi 2000 anni dalla terribile eruzione che la distrusse, Pompei continua a regalare sorprendenti scoperte. Negli ultimi mesi i nuovi scavi, previsti nell’ambito del Grande Progetto Pompei, nato nel 2012 per la messa in sicurezza e i restauri del sito archeologico, hanno restituito ritrovamenti straordinari -
Pompei, riemergono i resti di un fuggiascoL’ultima scoperta in ordine di tempo è lo scheletro di un 35enne, una delle ultime vittime del 79 d.c. Non era riuscito a fuggire abbastanza velocemente dalla furia del Vesuvio, che gli ha scagliato addosso, decapitandolo, un masso di 300 chili. È stato ritrovato nel corso degli scavi nella Regio V, un'area di 1400 metri quadrati, in quello che gli archeologi chiamano 'il cuneo', un grande triangolo inesplorato -
Pompei, le foto del ritrovamento del fuggiasco
Proprio la Regio V è una delle zone dove stanno venendo alla luce i tesori più inaspettati. Come il vicolo dei balconi, ritrovato lo scorso maggio, che ha incredibilmente conservato i suoi colori dell’epoca, a cominciare da un rosso intenso che richiamava il vino tanto amato dai romani. E poi gli ocra pastosi e rilucenti, le decorazioni geometriche, gli animali e i fiori -
Pompei, torna alla luce il vicolo dei balconi
Nell’ultimo periodo, oltre alle nuove scoperte, sono stati annunciati anche importanti restauri. Come quello della Domus delle nozze d’argento, una delle più sontuose ville pompeiane, che sorge a pochi passi dal vicolo dei balconi. Riportata alla luce tra il 1883 e il 1910, è rimasta chiusa al pubblico per decenni: i lavori dovrebbero partire il prossimo autunno -
Pompei, la domus delle nozze d'argento sarà restaurata
A fine 2017 erano invece state inaugurate tre nuove domus mai aperte ai visitatori. Sono la Domus e Botteghe, la Casa del Tricilino all'aperto e la Casa del Larario Fiorito. Fanno parte degli edifici restaurati negli ultimi due anni, quando il Grande Progetto Pompei, finanziato al 75% dall'Ue e al 25% da fondi nazionali, in tutto 105 milioni, ha subito una forte accelerazione -
Pompei, riaprono tre domus
Un’altra area che sta dando molte soddisfazioni agli archeologi è la Civita Giuliana, dove sono in corso scavi dall’agosto 2017. A maggio è emersa la sagoma di un cavallo intero, riportata alla luce grazie alla tecnica dei calchi in gesso. Il sito era stato scoperto da un gruppo di tombaroli, che sono stati scoperti e denunciati -
Pompei, dagli scavi emerge la sagoma di un cavalloIn un ambiente del grande complesso delle Terme Centrali a fine aprile è stato ritrovato lo scheletro di un bambino di 7-8 anni, che aveva cercato riparo dall'eruzione che seppellì cose e persone. Le sue ossa erano state rinvenute in maniera casuale nel corso di un intervento di restauro -
Pompei, scoperto lo scheletro di un bambino
La scia delle ultime scoperte è iniziata a fine novembre 2017, quando erano emerse tre anfore intatte alle spalle della Schola Armatorarum, quella palestra dei gladiatori che 8 anni fa si sbriciolò destando scandalo in tutto il mondo. Le anfore contenevano molto probabilmente olio, vino e salse di pesce -
Pompei, emergono tre anfore intatte