Le prime rappresentazioni risalirebbero all'epoca romana, quando i cristiani dipingevano la scena della nascita del bambino nelle catacombe. Questa tradizione è nata in Italia, ma non si è diffusa in tutto il mondo
La tradizione del presepe ha origini molto antiche, che risalirebbero all'epoca romana. I cristiani dipingevano la scena della nascita del bambino nelle catacombe romane e testimonianze delle natività si trovano anche nei vangeli di Luca e Matteo. Nata in Italia, la tradizione del presepe si è diffusa in tutte le comunità di confessione cattolica del mondo. Dalle origini fino a oggi, ecco come si è evoluta e quali sono stati i passaggi storici principali.
Alle origini del presepe
La parola presepe deriva dal latino "praesaepe" che significa "mangiatoia", letteralmente il "recinto chiuso", dove venivano custodite capre e pecore. Non è un caso, visto che le prime rappresentazioni della nascita del bambino risalgono proprio all'epoca romana. Testimonianze scritte di questa tradizione si trovano anche nei vangeli di Luca e Matteo, nella parte in cui si racconta la nascita di Gesù al tempo di re Erode.
Il presepe vivente di Greccio
La tradizione del presepe così come la conosciamo oggi, però, si deve a San Francesco d'Assisi che per primo, nel 1223 realizzò una rappresentazione della Natività. Dopo aver ottenuto l'autorizzazione da papa Onofrio III, allestì a Greccio, nel Lazio, un presepe vivente. Per la verità, non erano ancora presenti tutti i personaggi: in una grotta del paesino laziale Francesco fece allestire un piccolo recinto riempito di paglia, con un bue e un asinello accanto. Per avere il presepe al completo sarebbero dovuti passare circa 60 anni, quando venne realizzato dallo scultore Arnolfo di Cambio. Questo presepe, il più antico del mondo, è conservato a Roma nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Le evoluzioni del presepe
Tra il 1600 e il 1700 cominciano ad aggungersi delle varianti sul tema, grazie ad alcuni artisti napoletani che inseriscono nella rappresentazione della Natività personaggi e scene di vita quotidiana. Questa tradizione è proseguita fino ad oggi e la celebre via San Gregorio Armeno a Napoli, ricca di statuine di personaggi dell'attualità, ne è una chiara dimostrazione. A partire dall'Ottocento la tradizione del presepe appartiene ormai di fatto alla cultura popolare e diventa uno dei simboli principali delle festività natalizie.
I simboli del presepe
Gli elementi più antichi del presepe sono il bue e l'asinello. Questi due animali rappresentano rispettivamente, a livello simbolico, il popolo ebreo e quello dei pagani. In un secondo momento, poi, verranno inseriti i Magi, simboli delle tre età dell'uomo: gioventù, età adulta e vecchiaia. Secondo un'altra interpretazione, invece, i Magi rappresenterebbero le popolazioni del mondo allora conosciuto, ovvero l'Europa, l'Asia e l'Africa. Anche ciascuno dei doni dei tre re ha un particolare significato: alla mirra è legata la natura umana di Gesù, all'incenso quella divina, mentre l'oro è il dono riservato ai re.