Ristoranti vegani, i consigli dei Nas su come sceglierli se soffri di allergie

Cronaca
Diletta Giuffrida

Diletta Giuffrida

Dalla certificazione che ogni ristorante deve avere, e che ogni cliente può chiedere di visionare, ai menù che per legge devono indicare gli allergeni contenuti in ogni piatto, fino alle etichette dei cibi confezionati, o acquistati altrove, che su richiesta un ristoratore è tenuto a mostrare. Ecco i consigli dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione di Milano, su come scegliere un ristorante se si è allergici

Un po' vanno di moda, un po' sono lo specchio di una società più attenta alle esigenze, anche alimentari, del singolo, e in generale più consapevole rispetto al cibo. E così soprattutto nelle grandi città è un fiorire di catene vegane, ristoranti gluten free, legumerie e simili. La scelta dipende da varie ragioni:  gusto, etica o necessità legata alla salute. Ma come si fa a essere sicuri che il locale che si è scelto per consumare un pasto - soprattutto se la scelta è obbligata per esempio a causa di un'allergia - rispetti le norme previste e dunque sia un posto sicuro? Lo abbiamo chiesto al Ten. Col. Salvatore Pignatelli, comandante dei carabinieri del Nas di Milano. 

La certificazione e il menù

"Ci sono degli obblighi di legge e un manuale di autocontrollo che ogni ristorante, anche vegano, deve avere e continuamente aggiornare indicando tutte le procedure che garantiscono il consumatore.  Una delle prime cose da fare quando si sceglie un ristorante è avvertire il ristoratore che si soffre di un'allergia, anche importante, indicando quali sono i prodotti a cui si è allergici. Poi è importante verificare che il locale scelto sia in possesso della certificazione adeguata, per esempio di locale vegano” sottolinea il comandante Pignatelli.  La certificazione può essere esposta, ma se non lo è e viene richiesta il ristoratore è tenuto a mostrarla. “In caso di violazione di questa certificazione il titolare del locale incorre in responsabilità penali, per esempio nel caso in cui non garantisca un prodotto vegano risponde di fronde in commercio. Se invece non indica gli allergeni nel menù, come è obbligato a fare in base al regolamento europeo n 1169 del 2011, sono previste sanzioni fino a 24mila euro”

L'ingresso del padiglione D dell'ospedale San Raffaele di Milano dove Silvio Berlusconi sta trascorrendo la degenza dopo aver subito un intervento al cuore, 23 giugno 2016.
ANSA / MATTEO BAZZI

leggi anche

Allergica al latte, ragazza muore dopo aver mangiato tiramisù "vegano"

 I cibi confezionati e il rischio contaminazioni

“Oltre agli allergeni del menu però, se ci sono dei prodotti confezionati - come potrebbero essere i dolci - è opportuno che il cliente chieda di poter controllare l'etichetta dell’alimento, per capire esattamente come è fatto, verificare la data di scadenza e quali sono gli allergeni nel singolo prodotto. Questa è una ulteriore forma di garanzia molto importante” precisa il comandante del Nas di Milano. Inoltre è un diritto del consumatore chiedere che il prodotto confezionato venga aperto davanti al cliente. 

I controlli del Nas

“Questa è la nostra opera quotidiana, controllare che ogni norma venga rispettata a tutela della salute di tutti” spiega il Comandante del Nas. “Negli ultimi tempi il lavoro è aumentato anche perchè è aumentata l'attenzione della gente, dei ristoratori, sono aumentate anche le normative che garantiscono il consumatore, questo ci fa piacere anche se porta lavoro in più, ma ci fa piacere perchè tutela i cittadini”. Nel 2022 in tutto il Nord Italia gli uomini del Nucleo Antisofisticazione e Sanità dei carabinieri hanno controllato, nella ristorazione, 4.591 locali, di questi 1.888 sono risultati non conformi (il 41%). Solo a Milano i controlli sono stati 994, di questi 521 (il 52%) non rispettavano le norme previste.

Cronaca: i più letti