Nato a Mestre 51 anni fa, è uno storico leader no global, a capo dei Disobbedienti del G8 di Genova. Ora, con la ong Mediterranea, ha comprato un vecchio rimorchiatore per andare nel Mediterraneo a salvare i migranti
Si trova sulla nave Mare Jonio della Ong Mediterranea Saving Humans – bloccata il 19 marzo a largo di Lampedusa con 49 migranti a bordo – in qualità di capo missione. Luca Casarini è veneziano, ha 51 anni ed è un ex leader no global. Il suo nome compare soprattutto nella cronaca dei primi anni 2000, legata, appunto, ai movimenti no global e al G8 di Genova. Attivista impegnato da anni in diverse iniziative, ecco chi è Casarini.
L’attivismo
Casarini nasce a Mestre l'8 maggio 1967 da una coppia di operai e si diploma come perito termotecnico a Padova. Inizia a frequentare i centri sociali e gli ambienti dell’antagonismo di sinistra negli anni ’80: prima presso il centro sociale “Pedro” di Padova poi al “Rivolta” di Porto Marghera. Negli stessi anni diventa il leader delle “Tute Bianche”, un movimento nato all’interno dell’universo no global e noto per i suoi blitz in sedi politiche e istituzionali, compiuti indossando lunghe tute bianche. Nel 2001 il gruppo cambia nome e prende quello di “Disobbedienti”. Tra le azioni di protesta del movimento ci sono quelle contro la Costituzione Europea, la guerra in Afghanistan e in Iraq, le agenzie di lavoro interinale, i centri di permanenza temporanea, i Treni ad Alta Velocità, la costruzione della nuova base USA a Vicenza. Ma è soprattutto durante il G8 di Genova, nel 2001, che i Disobbedienti ottengono visibilità e Casarini diventa uno dei volti delle contestazioni.
L’attività politica
Oltre che nell’antagonismo, Casarini ha un passato anche in politica. Nel 1999 si candida alle elezioni comunali di Padova e, prima ancora, è un consulente dell'ex ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco, durante il primo governo Prodi. Nel corso del tempo, i Disobbedienti e Casarini come singolo stringono rapporti di collaborazione – più o meno travagliati – con alcuni partiti dell'area della sinistra, in particolar modo i Verdi e Rifondazione Comunista. Nel 2014, Casarini si candida al Parlamento Europeo nella lista L'Altra Europa con Tsipras ma non viene eletto e l’anno seguente entra a far parte della presidenza nazionale di Sel, il partito guidato da Nichi Vendola. Ha inoltre aderito al processo costituente di Sinistra Italiana, è stato membro del comitato promotore ed è membro della direzione nazionale del partito eletta nel 2017. Nello stesso anno viene eletto segretario regionale in Sicilia, sempre con SI.
Il lavoro e le azioni in mare
Nel 2008, la scelta di Casarini di pubblicare un romanzo con la Mondadori (“La parte della fortuna”), casa editrice di proprietà della famiglia Berlusconi, suscita scalpore. Nello stesso periodo, l’attivista fa sapere di aver aperto una partita IVA per svolgere attività individuale di consulenza sul marketing e design pubblicitario a Palermo. Da anni vive infatti in questa città, dove si è trasferito con la moglie (la figlia di Toni Negri) e i due figli. Ma non ha rinunciato all’attivismo: nel 2018 la Ong Mediterranea Saving Humans, ha raccolto donazioni e finanziamenti per 150mila euro con cui ha comprato un vecchio rimorchiatore, la Mare Jonio, per utilizzarlo come nave per salvare i migranti nel Mar Mediterraneo.