Femminicidi, nel 2021 in Italia già uccise 65 donne: 46 da partner o ex. La mappa e i dati
CronacaRispetto allo stesso periodo dello scorso anno si registra una leggera diminuzione. La settimana 16-22 agosto 2021 è stata però particolarmente drammatica, con 4 omicidi. Nel 2020 è quasi raddoppiato, rispetto all'anno precedente, il numero delle chiamate al numero antiviolenza 1522: complice la pandemia, con il lockdown durante il quale le famiglie sono state più a stretto contatto
La piaga dei femminicidi continua a popolare la cronaca italiana. Anche gli ultimi giorni di agosto si sono rivelati tragici sul fronte della violenza sulle donne, con due casi di omicidio (uno ad Aci Trezza e uno nel Milanese) e un altro di aggressione con coltello. Nella maggior parte dei casi i carnefici fanno parte della sfera affettiva delle vittime, spesso all’interno delle mura di casa, come emerge anche dal report periodico elaborato dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale: nel periodo 1° gennaio–22 agosto 2021 su 178 omicidi registrati in totale, 74 hanno visto come vittime donne, di cui 65 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 46 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Le vittime nel 2021
Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, emerge una leggera discesa (-5%) degli omicidi (da 188 a 178) e una piccola diminuzione delle vittime di genere femminile che passano da 81 a 74 (-9%). I delitti commessi in ambito familiare/affettivo mostrano una lieve diminuzione, passando da 100 a 99 (-1%). Le vittime di genere femminile passano da 74 nel periodo 1° gennaio al 22 agosto 2020 a 65 nell’analogo periodo dell’anno in corso. Sempre nell’anno in corso, anche le donne vittime del partner o ex sono diminuite rispetto all’analogo periodo dell’anno 2020, passando da 48 a 46 (-4%).
La settimana compresa tra il 16 e 22 agosto 2021 si è rivelata però particolarmente drammatica, con quattro omicidi con vittime femminili avvenuti in ambito familiare/affettivo tutti con vittime di sesso femminile, tre delle quali da partner o ex. Scorporando i numeri dei femminicidi avvenuti nel 2021 per regione, quella in cui ne sono avvenuti di più è la Lombardia (11), seguita da Emilia-Romagna, Sicilia (8) e Lazio (7).
In aumento le chiamate al numero antiviolenza 1522
Altro capitolo è quello delle segnalazioni al numero antiviolenza 1522, istituito nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità, che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Secondo i dati pubblicati dall’Istat nel Rapporto sui Sustainable Development Goals (SDGs), che offre le misure statistiche finalizzate al monitoraggio dell’Agenda 2030 dell’Onu, nel 2020 più di 49 donne ogni 100.000 si sono rivolte al numero verde 1522 perché vittime di violenza: nel 2019 la cifra era di circa 27. Un aumento, quello delle chiamate, che è stato diffuso tra tutte le regioni. Il tipo di violenza più segnalato è quella psicologica che quasi sempre si accompagna a quella fisica.
La violenza contro le donne e la pandemia
Dall’inizio della pandemia in Europa si è manifestato un preoccupante aumento degli episodi di violenza sulle donne, e il fenomeno ha coinvolto anche l’Italia. Nel contesto del lockdown le famiglie sono state più a stretto contatto e hanno trascorso più tempo assieme, aumentando così il rischio che le donne e i figli siano esposti alla violenza soprattutto se in famiglia vi sono gravi perdite economiche o di lavoro. Man mano che le risorse economiche diventano più scarse, possono aumentare anche forme di abuso, di potere e di controllo da parte del partner. Nel 2020, spiega il Ministero della Salute, le chiamate al 1522 sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, sia per telefono, sia via chat (+71%). Il boom di chiamate si è avuto a partire da fine marzo 2020, in piena emergenza Covid-19, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019).
I “reati spia”
Oltre ai delitti rimane il problema della violenza di genere, che spesso non viene denunciata. Per questo il ministero dell'Interno utilizza i cosiddetti "reati spia", quei reati che sono indicatori di violenza di genere, espressione dunque di abusi fisici, sessuali, psicologici o economici, diretti contro una donna in quanto tale. Nel primo semestre del 2021 sono stati 19.128, con l'incidenza delle vittime donne che rimane invariata, attestandosi al 79%.