Cecilia Sala, dall'arresto in Iran alla liberazione della giornalista

Cronaca
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La giornalista romana, classe 1995, era stata arrestata dalle autorità iraniane lo scorso 19 dicembre. Poi era stata portata nel carcere di Evin, con accuse a suo carico mai del tutto formalizzate. Si trovava nel Paese per lavorare a nuove puntate del suo podcast "Stories" (Chora Media). L'8 gennaio 2025 l'annuncio della liberazione. Dagli studi alla Bocconi di Milano al successo come inviata e reporter, ecco chi è

La giornalista Cecilia Sala, 29 anni, è stata liberata dal carcere di Evin, alla periferia di Teheran, dove si trovava dallo scorso 19 dicembre, quando era stata arrestata in Iran. Si trovava nel Paese con regolare visto giornalistico, per lavorare a nuove puntate del suo podcast Stories (Chora Media). Conosciuta soprattutto per le sue inchieste dai fronti caldi di tutto il mondo, dall’Afghanistan all’Iran, era partita da Roma lo scorso 12 dicembre ed era stata fermata dalle autorità iraniane un giorno prima del rientro previsto in Italia. Le accuse a suo carico non sono mai state del tutto formalizzate. Negli anni, tra le altre cose, ha seguito sul campo la crisi in Venezuela, la caduta di Kabul e dell'Afghanistan nelle mani dei talebani e la guerra in Ucraina

Chi è Cecilia Sala

Sala è nata a Roma, il 26 luglio 1995. Nel 2014, a 19 anni, si trasferisce a Milano, dove studia Economia all’Università Luigi Bocconi. Prima di conseguire la laurea triennale, nel 2018 interrompe questo percorso per dedicarsi a tempo pieno alla professione di giornalista. Già nel 2015 aveva iniziato a collaborare con Vice, come inviata e reporter, per poi approdare alla trasmissione Servizio Pubblico su La7, condotta da Michele Santoro. È in questo periodo che diventa giornalista professionista. 

La carriera di Cecilia Sala, dalle collaborazioni ai podcast

Molte le testate con cui Sala ha collaborato come freelance nel corso degli anni, da L’Espresso a Vanity Fair, passando anche per la Rai. Nel 2019 incomincia una fortunata esperienza con Il Foglio, ancora in corso. A farla conoscere al grande pubblico sono però soprattutto i suoi podcast. Il primo, Polvere, in collaborazione con Chiara Lalli, esce nel 2020 (per Huffington Post) e racconta la storia dell’omicidio di Marta Russo. Ottiene centinaia di migliaia di ascolti e l’anno seguente si trasforma nel libro Polvere. Il caso Marta Russo (Arnoldo Mondadori Editore). Nel 2022 ha inizio Stories con Chora Media, ancora oggi tra i più conosciuti podcast giornalistici. Nel 2023 esce il suo secondo libro, L’Incendio (sempre per Mondadori), reportage che raccoglie storie comuni dai luoghi di guerra: una soldatessa ucraina, uno studente iraniano, una campionessa di kickboxing musulmana e lesbica e una donna scesa in politica in Afghanistan. Il compagno di Sala è Daniele Raineri, anche lui giornalista esperto di esteri (al momento lavora per Il Post). 

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Dall'arresto alla liberazione

In Italia la notizia dell'arresto di Cecilia Sala è arrivata soltanto venerdì 27 dicembre, otto giorni dopo che era stata fermata, quando aveva potuto ricevere la visita in carcere dell'ambasciatrice italiana nella capitale iraniana. Poco si è saputo fino al momento di cosa sia successo. Molto si è speculato sul fatto che la sua detenzione fosse legata all'arresto sul suolo italiano di un cittadino iraniano, su mandato della giustizia statunitense. L'Iran ha però negato che le due vicende fossero legate, limitandosi a parlare di un'inchiesta a carico di Sala per aver "violato la legge islamica". Gli sforzi diplomatici per la sua liberazione si sono fatti sempre più insistenti dopo che, in una telefonata alla famiglia, Sala aveva parlato delle sue condizioni in carcere: dormiva al freddo, stesa per terra, con solo due coperte. Poco il cibo concesso. Il 2 gennaio scorso la premier Giorgia Meloni aveva convocato una riunione d'urgenza a Palazzo Chigi per capire come muoversi. In quell'occasione aveva poi incontrato la madre di Sala, Elisabetta Vernoni. Il giorno seguente era stato chiesto il silenzio stampa sulla questione, per non compomettere un quadro già difficile.

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