Casa Marcella, così è nata la prima casa rifugio per persone trans

Tutti parlano di Regina Satariano a Torre del Lago. È arrivata nella piccola cittadina toscana quando aveva 28 anni ed aveva appena cominciato la transizione di genere. Da allora sono passati più di vent’anni, ma il suo nome è ancora sulla bocca di tutti. “Sono stata tra le prime – racconta sorridendo – a dare vita alla comunità trans della Versilia. Pensi che il concorso Miss Trans Italia l’ho ideato io”. Infatti le pareti del suo consultorio, il secondo in Italia specifico per persone transessuali, sono tappezzate dagli articoli che i giornali locali dedicavano a lei e alle sue iniziative. “Organizzai il concorso Miss Trans Italia perché una mia amica transessuale era stata espulsa da Miss Italia. Ebbe così tanto successo che poco tempo dopo mi contattò Marcella Di Folco e, insieme a lei, demmo vita al Consultorio Transgenere, sulla falsa riga di quello di Bologna”. dal consultorio transgenere a casa marcella Il Consultorio Transgenere di Torre del Lago, nel pieno centro cittadino e a due passi dal mare, è una struttura essenziale per i ragazzi e le ragazze che non si sentono in linea con la loro identità. Dopo quello di Bologna, gestito dal Movimento Identità Trans, è il secondo in Italia rivolto specificatamente alle persone transessuali. “È nato – ricorda Satariano – nel 2008, per volontà mia e di Marcella. L’ho fondato perché avrei tanto voluto che ci fosse una struttura del genere quando mi approcciavo ad affrontare il mio percorso di transizione”. Il Consultorio si compone di quattro stanze, ognuna dedicata ad una specifica funzione. C’è lo studio della psicologa, grazie alla quale i più giovani esplorano e soppesano il loro desiderio di cambiare sesso, c’è il reparto medico, dedicato alle cure ormonali, e c’è la sala per gli incontri e la terapia di gruppo, cui partecipa anche Regina. “Incontro tanti ragazzi e ragazze. Le loro storie – racconta – sono spesso pesanti e parlano di una società che non riesce ad accettarli per quelli che sono. Il mio compito è aiutarli a capire che non sono strani, devono solo trovare loro stessi”. Ma il Consultorio Transgenere non basta più. “Molti di quelli che vengono a chiedere aiuto – spiega Regina – mi esprimono un disagio abitativo. Nel senso che spesso i loro genitori, quando vengono a sapere della loro volontà di cambiare sesso, diventano ostili e aggressivi. Ho deciso di agire concretamente quando si è presentata al Consultorio una ragazzina di 21 anni. Sua madre l’aveva cacciata di casa quando aveva scoperto che si vestiva da uomo: la notte dormiva in un ricovero e il giorno mangiava alla Caritas. Ho deciso che avrei dovuto dar vita a una casa rifugio, dove tutti questi ragazzi avrebbero potuto trovare aiuto”. Così nasce l’idea di Casa Marcella, la prima casa rifugio in Italia interamente dedicata a persone transessuali e che sta attendendo il beneplacito della Regione Toscana per essere aperta. “La differenza tra una casa arcobaleno e Casa Marcella – spiega Regina – è che nella nostra struttura potremmo fornire anche servizi medici adeguati e trattamenti specifici per i nostri ospiti che affrontano la transizione”. come nasce la casa rifugio Il percorso per dare vita a Casa Marcella è stato lungo. Nel 2020 Regina Satariano e l’Associazione Nelumbo di Pisa vincono un bando della Regione Toscana, che assegna loro un grande appartamento nel centro della città. L’appartamento, però, è chiuso da vent’anni e le sue condizioni sono disastrose. “All’inizio – ricorda Cristina di Nelumbo – ci siamo scoraggiati. Non sapevamo dove raccogliere tutti i soldi per la ristrutturazione e ci è sembrato che il progetto andasse in fumo”. Tuttavia Regina e Cristina riescono a trovare una fitta rete di supporto che si forma grazie ai social e, tramite un crowdfunding, raccolgono circa cinquantamila euro. “Tutte le persone – spiega Cristina – a cui spiegavamo il progetto erano entusiaste. Non ci aspettavamo tutto questo sostegno, ma grazie a chi ci ha creduto è nata Casa Marcella”. L’appartamento si sviluppa su un piano solo ed è composto da due grandi stanze da letto, una cucina e un’immensa sala conviviale. “Possiamo ospitare – precisa Regina – fino a otto persone. All’interno è tutto nuovo, gli arredi ci sono stati donati da Ikea, gli infissi e gli impianti sono stati tutti cambiati e sostituiti”. Casa Marcella non si propone solo di essere un rifugio per chi, a causa della sua identità, non può più vivere nella sua casa, ma vuole essere anche un trampolino di lancio per i suoi ospiti. “Molte aziende – racconta Satariano – mi hanno contattato perché sarebbero disposte a offrire lavoro a chi risiede a Casa Marcella. Sarebbe un modo per far capire ai ragazzi che il mondo ha bisogno di loro”. Per essere aperta e funzionare a pieno regime, Casa Marcella ha solo bisogno del nullaosta dalla Regione. “Le richieste – ci dice Regina – sono tantissime e non vediamo l’ora di partire. Casa Marcella è l’ultima cosa che voglio fare prima di andare in paradiso. O in purgatorio, che è di certo più divertente”.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Casa Marcella, così è nata la prima casa rifugio per persone trans

Perché parte della diaspora iraniana supporta gli ...

Il pianista iraniano Bahrami: “I regimi non si abb...

Trump attacca l’Iran, e ora cosa succede? I possib...

“L’amore che non muore”, il coraggio del nuovo fil...

Scala, il debutto di Paquita: balletto dai mille c...

Studiare per la Maturità come al Grande Fratello