Caltabellotta, il paese-presepe dove il tempo si ferma

È uno dei comuni con il più alto numero di longevi, tanto da esser stato inserito tra le sei cosiddette “zone blu” nel mondo. Ed è uno dei comuni più antichi e ricchi di testimonianze artistiche e storiche, a partire dagli insediamenti preistorici di cui restano visibili le tombe della Necropoli sicana, fino alla Cattedrale, nata come moschea e trasformata in chiesa, diventando un mosaico architettonico tra lo stile arabo, quello normanno ed il romanico. I primati che questo piccolo e affascinante borgo arrampicato sulle montagne tra Agrigento e Palermo può vantare sono molteplici e dalla riscoperta delle sue radici, dalla sua storia e dalla sua forza spirituale Caltabellotta sta raccogliendo forza ed energie per tentare di frenare lo spopolamento che avanza incessante e inesorabile ormai da decenni, qui come in tutto il Sud, cercando di dimostrare che invertire la tendenza si può e forse il processo è già cominciato. Alcune delle case, disabitate da quando i proprietari si sono trasferiti al Nord Italia o all’estero, negli ultimi mesi sono state acquistate da stranieri, rimasti ammaliati, durante una vacanza o una visita, da questo luogo per certi versi magico. Lo è in estate quando le giornate sono lunghe e una passeggiata tra i ruderi del castello e la Chiesa della Madrice, con la vista mozzafiato sulla vallata alla luce del tramonto, regala uno spettacolo che lascia senza parole, e lo è a fine anno, quando tutto il paese diventa un presepe mettendo in scena non una rappresentazione teatrale ma una sorta di rievocazione storica di come la vita si svolgeva appena un secolo fa. Gli abitanti riaprono le grotte dove si trovavano le umili dimore contadine, indossano gli abiti che appartenevano ai loro avi e in una serie di appuntamenti che si concludono il 4 e 5 gennaio, riprendono in mano attrezzi da lavoro, utensili, strumenti originali, cioè utilizzati davvero in un passato lontano, e tra memoria e arte, i vicoli del paese dell’agrigentino diventano un palcoscenico a cielo aperto, tra performance artistiche e degustazioni di prodotti tipici. Tra le novità quest’anno l’Opera dei Pupi di Salvatore Oliveri, discendente della storica famiglia Canino, la prima a creare un pupo siciliano, accanto ai tradizionali “cunti” di Marcello Rimi, agli spettacoli itineranti della Compagnia Aromi di Sicilia, ai canti di Lidia Fortunato e all’allegria contagiosa dei gruppi “Cantu e Cuntu” e de “I Ciaramiddrari Siculianisi”. Attori e figuranti, abitanti e musicisti di strada, insieme contribuiscono a trasformare il piccolo paese arrampicato sui Sicani in una Betlemme siciliana. Le vie tortuose che dai piedi della montagna portano al centro abitato diventano il cuore pulsante di un viaggio emozionale, avvolto dai panorami sospesi sull’altura, dai profumi della terra e dai suoni e racconti degli antichi mestieri. Canti, nenie e la sacra rappresentazione nelle grotte avvolgono ogni angolo in un’atmosfera unica che è culturale, antropologica e religiosa insieme. "Caltabellotta - dice il sindaco Biagio Marciante – ripropone un evento che non è solo tradizione ma è l'anima stessa della nostra comunità. Passeggiando tra le viuzze e i vicoli del centro storico, tra suoni degli antichi mestieri e i canti della tradizione siciliana, i visitatori non assistono solo a una rappresentazione artistica, ma vivono un'esperienza. Il Presepe è il frutto di un lavoro corale e per questo ringrazio gli organizzatori, i volontari, le associazioni e ogni singolo cittadino che, con dedizione, rende possibile questo importante momento di aggregazione e di promozione”. L’interesse su questo piccolo borgo si è impennato da quando, la scorsa estate, si è diffusa la notizia che in Sicilia c'è un territorio in cui vivere cent'anni non è un'eccezione ma quasi una tradizione di famiglia e la terra dei Sicani è diventata epicentro del progetto "Le vie del cibo della lunga vita" che sta rivoluzionando il concetto di turismo enogastronomico trasformando antiche sagre in laboratori scientifici della longevità. I numeri parlano chiaro: qui i centenari sono oltre quattro volte più numerosi rispetto alla media nazionale. Un dato che ha attirato l'attenzione di ricercatori e migliaia di visitatori durante un'estate di appuntamenti che hanno registrato il tutto esaurito. Rassegne e convegni si sono moltiplicati. L’Olio Folk Fest, ad esempio, ha ospitato il convegno "Olio extravergine di oliva e longevità: il segreto della dieta mediterranea". Il primario Mimmo Macaluso ha presentato uno studio americano, condotto su 28 mila soggetti, che dimostra come l'olio d'oliva riduca del 28% la mortalità per patologie cerebrovascolari. La chef Giusina Battaglia ha ribadito l'importanza delle materie prime autentiche: "In Sicilia abbiamo farine di grani antichi che sono un'eccellenza, persino tollerabili per chi ha problemi con il glutine". Il sindaco Biagio Marciante ha sottolineato come Caltabellotta sia riconosciuta tra le "blu zone emergenti" proprio grazie alla tradizione alimentare genuina tramandata nel tempo. Cosa sono le “zone blu” Le Zone Blu sono regioni del mondo in cui si riscontra un’eccezionale longevità, in cui gli individui solitamente vivono fino ai 90 anni e oltre. Queste aree condividono tra di loro uno stile di vita e fattori ambientali distintivi che promuovono l’invecchiamento in salute. Le ZB consolidate includono Sardegna, Okinawa, Ikaria e Nicoya, mentre sono stati segnalati casi di BZ “emergenti” in varie parti del mondo. Dati demografici provenienti dall’Istituto Italiano Nazionale di Statistica e dai registri civili locali identificano il comune di Caltabellotta, con i suoi 3000 abitanti, e la zona limitrofa dei Monti Sicani come Zona Blu emergente. Tra il 1900 e il 1924, la proporzione dei nuovi nati a Caltabellotta che hanno raggiunto l’età di 90 anni e oltre, è cresciuta dal 3.6% al 14%, con 1 individuo su 166 che ha raggiunto l’età di 100 anni, in quel periodo. Le caratteristiche storiche, alimentari e socioculturali sono in linea con i tratti noti delle ZB, tra cui l’adesione alla dieta Mediterranea, l’attività fisica attraverso le routine agricole, la forte coesione sociale e il minimo inquinamento ambientale. La piccola comunità montana di Caltabellotta è stata identificata quale Zona Blu emergente dal Professore Gianni Pes, il pioniere nella ricerca sulla longevità, in collaborazione con il Professore emerito Calogero Caruso, gerontologo. Lo studio, pubblicato il 30 Luglio 2025 da Journal of aging and longevity, è il frutto di quasi due decenni di indagini condotte in Sicilia. La ricerca di Pes e Caruso rivela le straordinarie caratteristiche demografiche del borgo quale Zona Blu emergente, e attribuisce la notevole vitalità dei suoi abitanti a uno stile di vita connesso alla forza dei legami e delle relazioni nella comunità, alle abitudini alimentari, alle risorse naturali. “Avevamo da tempo il sospetto che stesse accadendo qualcosa di unico nei borghi montani della Sicilia. Caltabellotta si è distinta, non solo nei dati, ma anche per le sue tradizioni profondamente radicate, per la dieta e per il modo di vivere”, dice il Professor Pes. “Caltabellotta” - aggiunge il Prof. Caruso -, “rappresenta un vero e proprio laboratorio naturale di longevità, offrendo prove convincenti di come fattori ambientali, alimentazione, livelli di stress e abitudini di vita possano influenzare profondamente il processo di invecchiamento. Sebbene la predisposizione genetica abbia un ruolo, sono soprattutto lo stile di vita, l’ambiente in cui si vive, l’aria che si respira, il tipo di alimenti consumati e le relazioni sociali a determinare il nostro stato di salute nel tempo”. La ricerca scientifica, facilitata dal Verdura Resort, rafforza il percorso di valorizzazione del comune di Caltabellotta che Rocco Forte Hotels ha avviato dal 2015 connettendo gli ospiti con i ritmi naturali e le pratiche di vita dell’area e promuovendo il “patrimonio relazionale” di questo luogo dalla suggestiva bellezza. Un decennio di scoperte e approfondimenti insieme a “U Canuscituri” - versione siciliana del local insider - che introduce al longevity hotspot con itinerari a piedi, in e-bike, in fuoristrada, da percorrere in meno di trenta minuti dal Verdura Resort. Un itinerario che attraversando i paesaggi di una campagna remota e autentica, conduce a “Kalat-en ballut” - “castello delle querce” - nome arabo di Caltabellotta portando i visitatori a conoscere le figure tipiche della comunità, dal pastore all’artista, ad assaporare la produzione della ricotta, tra uliveti secolari a quota 950 metri sul livello del mare con la degustazione di olio extra-vergine di oliva biancolilla in purezza, noto per le sue proprietà anti-ossidanti. “Nonostante il numero complessivo di centenari in Sicilia sia più basso della media nazionale, le ricerche hanno dimostrato che alcuni piccoli comuni montani, situati nei Monti Sicani, nelle Madonie e nei Nebrodi, hanno tassi di mortalità inferiori rispetto al resto della Sicilia” dice il professore Caruso, spiegando la ricerca e i suoi risultati. “Nel 2011 abbiamo osservato i villaggi dei Monti Sicani e abbiamo trovato 19 centenari in una popolazione di 18.327 abitanti, un tasso quattro volte più alto rispetto alla media nazionale. Quando abbiamo deciso di riprendere l’analisi nel 2024, abbiamo scelto Caltabellotta in quanto abbiamo osservato un buon indice di potenziale longevità nella zona. In più, Caltabellotta era il paese di origine dell’uomo più longevo d’Italia, deceduto a 109 anni, la cui famiglia includeva anche altri individui longevi, con almeno tre fratelli vissuti oltre l’età di 90 anni. Attraverso la rassegna dei registri civili di Caltabellotta dal 1900 al 1924, abbiamo trovato 472 persone che hanno vissuto almeno fino ai 90 anni su un totale di 5319 nascite in quel periodo. A confronto, nelle sette città che compongono la Zona Blu della Sardegna, vi erano 1163 ultra novantenni su 9233 nascite. Questo significa 8.9% delle persone nate a Caltabellotta ha raggiunto l’età di 90 anni, a confronto con il 12.6% della Zona Blu in Sardegna. Quindi, sebbene la percentuale a Caltabellotta sia inferiore, rientra comunque nell’intervallo di confidenza del 95% dei dati sardi. Quindi, abbiamo esaminato quante persone nate a Caltabellotta in quel periodo sono diventate centenarie. Ne abbiamo trovate 32, ovvero una centenaria ogni 166 nascite. La definizione originale della Blue Zone sarda nel 2004 si basava su 90 centenari su 17.865 nascite. Ciò significa che il tasso di centenari a Caltabellotta è in realtà paragonabile a quello di una Blue Zone ufficialmente riconosciuta”. Il professore suggerisce inoltre che l’effettiva longevità potrebbe essere sottostimata e questo potrebbe dipendere dal fatto che alcuni individui siano deceduti in un altro luogo e non riportati al proprio paese. Quindi, il livello reale di longevità di Caltabellotta potrebbe essere anche superiore rispetto a quello che i numeri suggeriscono. Quali sono i fattori che influenzano la longevità? “L’altitudine, la qualità del terreno e la biodiversità nella vegetazione locale possono influire sulla durata della vita delle persone” dice il professore Caruso. “Vivere a queste altitudini può incoraggiare le persone a muoversi di più nell’arco della giornata, aumentare il metabolismo e ridurre il grasso corporeo, tutti fattori che contribuiscono a un invecchiamento più sano. I Monti Sicani ne sono un ottimo esempio. Anche altitudini moderate come i 949 metri sul livello del mare di Caltabellotta sembrano incoraggiare stili di vita più attivi e ridurre i fattori di stress ambientale, con benefici per il sistema cardiovascolare. L’aria pulita, la bassa attività industriale e la ricca biodiversità della zona possono anche contribuire a ridurre l’usura del corpo causata dallo stress cronico del tempo, favorendo la resilienza sia fisica che mentale. Anche gli spazi verdi sono importanti. Gli studi dimostrano che trascorrere del tempo nella natura è collegato a un rallentamento dell’invecchiamento biologico e a una migliore salute mentale. La regione dei Sicani con la sua bellezza naturale e scarsa densità urbana, aiuta a ridurre lo stress e a migliorare il benessere. Infine, la geologia locale fornisce acque sotterranee ricche di minerali, in particolare di calcio e magnesio, entrambi collegati a un minor rischio cardiovascolare. E in che modo i fattori sociali e culturali, i forti legami sociali, la vita religiosa e i rituali influenzano il benessere e la longevità a Caltabellotta? “Gli individui con una forte connessione emotiva con la loro comunità, tendono ad avere migliori benessere mentale e coesione sociale” dice Caruso. “A Caltabellotta, i residenti più anziani solitamente esprimono una connessione fortemente radicata con la propria terra, tradizioni locali, e pratiche religiose . Questi legami psico-sociali insieme a forti relazioni familiari servono come cuscinetto contro i fattori di stress che accompagnano l’invecchiamento, contribuendo ulteriormente alla longevità osservata in queste comunità. E poi l’alimentazione. La dieta Mediterranea non è solo un modo stabilito di mangiare, ma varia nei diversi paesi attorno al Mar Mediterraneo. Quello che veramente unisce queste tradizioni culinarie è il ruolo centrale dell’olio di oliva, che è il fulcro della dieta. Sebbene le persone possano mangiare diversi tipi di frutta, verdura, cereali o proteine in base al luogo in cui vivono, l’olio di oliva è il punto in comune. Due composti chiave presenti nell'olivo, l'oleuropeina e il suo derivato idrossitirosolo , hanno attirato l'attenzione per il loro potenziale nel favorire un invecchiamento sano. Queste molecole naturali hanno potenti effetti antiossidanti e antinfiammatori. La loro capacità di regolare l'infiammazione le rende anche candidate promettenti per rallentare l'invecchiamento infiammatorio, uno dei principali fattori che contribuiscono al declino legato all'età. Tuttavia, al momento della nostra indagine nei Monti Sicani era maggio e quasi tutti i centenari mangiavano fave, ovvero alimenti stagionali”. Ma una Zona Blu non è per sempre… “Le Blue Zone non compaiono all’improvviso e non rimangono immutate per sempre” conclude il professore Caruso. “Queste comunità longeve possono nascere, evolversi e scomparire. Una Blue Zone “emergente” è una comunità che sta entrando in una fase positiva, in cui le persone vivono più a lungo e in modo più sano. Questo accade spesso quando i modi tradizionali, come forti legami sociali, diete locali semplici, movimento regolare e un profondo senso di scopo, fanno ancora parte della vita quotidiana, mentre elementi moderni utili come l’assistenza sanitaria di base, una migliore igiene, l’istruzione e alcune tecnologie utili iniziano a prendere piede. Quando questi elementi vecchi e nuovi si fondono bene, creano un ambiente ideale per la buona salute e la longevità. Il mantenimento di questo equilibrio dipende solitamente da valori locali forti, politiche intelligenti e un’istruzione che aiuti a proteggere sia la tradizione che una modernizzazione sana, ma questo equilibrio è fragile. Cambiamenti come un comportamento più sedentario, diete di tipo occidentale, livelli di stress crescenti e altre pressioni possono iniziare a comprometterlo. Questo tipo di declino è già stato osservato a Okinawa e potrebbe verificarsi anche in altre Blue Zone”.

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Caltabellotta, il paese-presepe dove il tempo si ferma

Raffaella Daino