Nato nel 1962, cittadino giordano, vive a Genova da anni. Architetto di professione, nel 1994 ha fondato l’Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese (Abspp). È finito nella blacklist del dipartimento del Tesoro americano e per le sue dichiarazioni gli è stato notificato il foglio di via da Milano. Ora è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta nel capoluogo ligure. Secondo le accuse ha finanziato Hamas per 7 milioni di euro
Un'operazione di Polizia e Guardia di finanza ha portato all’arresto di 9 persone accusate di aver finanziato Hamas per una somma di 7 milioni di euro attraverso associazioni. L’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo ha portato alle misure cautelari nei confronti di 9 indagati, destinatari tutti della custodia in carcere, e di tre associazioni. Tra gli arrestati c'è anche Mohammad Hannoun, il presidente dell'Associazione dei palestinesi d’Italia. Viene definito dagli investigatori un “membro del comparto estero dell'organizzazione terroristica Hamas” e “vertice della cellula italiana dell'organizzazione Hamas”. Nell’inchiesta sarebbero documentati i suoi rapporti con alti esponenti di Hamas e intercettazioni con “espressioni di apprezzamento su attentati terroristici”.
Le accuse a Mohammad Hannoun
Hannoun, componente del board of directors della European Palestinians Conference, secondo le risultanze investigative, avrebbe destinato, nella raccolta di fondi indicata come avente fini umanitari per la popolazione palestinese, una parte rilevante (più del 71%) al finanziamento diretto di Hamas o di associazioni ad essa collegate o da essa controllate e di altre articolazioni dell’organizzazione terroristica, concorrendo a versare, direttamente o indirettamente, all’organizzazione terroristica, a partire dal 18 ottobre 2001 e fino a oggi, ma soprattutto a seguito degli eventi del 7 ottobre 2023, ingenti somme di denaro, pari a 7.288.248,15 euro, sottraendo tali fondi alle finalità dichiarate e alle reali necessità della popolazione civile di Gaza.
Chi è Mohammad Hannoun
Nato nel 1962, Mohammad Hannoun Mahmoud Ahmad, è cittadino giordano e vive a Genova da anni. Architetto di professione, nel capoluogo ligure ha sede la sua “Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese” (Abspp), fondata nel 1994. Il presidente dell'associazione dei palestinesi in Italia ha partecipato alle numerose manifestazioni che si sono svolte negli scorsi mesi in città a sostegno della popolazione di Gaza. Era già stato indagato dalla Procura di Genova negli anni Duemila, ma l'inchiesta era stata archiviata.
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Nella blacklist Usa
Lo scorso anno era finito per la seconda volta nella blacklist del dipartimento del Tesoro americano, perché accusato di essere tra i finanziatori di Hamas. Secondo le autorità americane l’Abspp era "un ente di beneficenza fittizio in Italia che apparentemente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma in realtà aiuta a finanziare l'ala militare di Hamas". In qualità di dirigente dell'Abspp, Hannoun - secondo il Tesoro Usa - ha inviato denaro alle organizzazioni controllate da Hamas almeno dal 2018, ha sollecitato finanziamenti per Hamas e ha inviato almeno 4 milioni di dollari al gruppo estremista in un periodo di 10 anni.
Il foglio di via da Milano
Nel novembre 2024 gli è stato notificato il foglio di via da Milano "per istigazione all'odio e alla violenza” dopo aver espresso vicinanza ai “giovani di Amsterdam” in seguito alle aggressioni ai danni di tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv presenti in città per assistere a un incontro di calcio. Ad agosto del 2025 ha dichiarato di essere "un simpatizzante di Hamas come di ogni fazione che lotta per i diritti del mio popolo, i politici mi accusano di esserne un leader per infangare me e chi mi si avvicina per partecipare a incontri o progetti per la Palestina. È una bufala che sia un leader di Hamas”. I partiti di centrodestra ne hanno chiesto l’espulsione mentre il ministro dell’Interno Piantedosi aveva dichiarato che su di lui era in corso “un attento monitoraggio”. Il foglio di via da Milano è stato prorogato e confermato di recente per un anno per nuove frasi "di carattere istigatorio”.