La defezione del celebre fumettista a causa della presenza nella fiera della casa editrice di destra 'Passaggio al Bosco'. "Purtroppo ognuno c'ha i suoi paletti, questo è il mio", ha detto in un video
Dopo la nuova polemica che ha investito la fiera della piccola e media editoria 'Più Libri Più Liberi' di Roma per la presenza tra gli stand di 'Passaggio al Bosco', una casa editrice di destra, Zerocalcare ha deciso di rinunciare a partecipare alla kermesse libraria. La decisione del noto fumettista, annunciata con un video e un post su Instagram, arriva dopo le polemiche per la presenza della casa editrice Passaggio al Bosco, accusata — insieme ai suoi promotori — di distribuire testi che glorificano figure e ideologie nazifasciste e antisemite. "Purtroppo non sarò alla fiera romana Più libri Più Liberi - scrive nel post - Purtroppo ognuno c'ha i suoi paletti, questo è il mio. Quando l'ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato''. ''Penso che questo - scrive ancora Zerocalcare - ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un'altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo".
"Non condivido spazi coi nazisti"
"Io sono cresciuto con un paletto molto rigido e non me lo sono inventato io. Ovvero: non si condividono gli spazi con i nazisti. Significherebbe accettare che ogni opinione è uguale e che una vale l'altra. Ma è davvero così? Davvero per le istituzioni culturali di questo Paese, per chi da anni ci fa la morale con discorsi altissimi sull'importanza della Memoria e della democrazia del rispetto, nazismo e antinazismo siano la stessa cosa? Ecco, io questa domanda vorrei farla all'Associazione Italiana Editori, che gestisce gli stand della fiera", ha detto Zerocalcare nel video pubblicato su Instagram. "Che poi è stato chiesto anche all'Aie, che ha risposto che 'non chiede orientamento politico a nessun editore'. Ma davvero? Le SS sono un orientamento politico che va garantito? Sono due anni che in questo Paese qualsiasi critica fatta a Israele, quando buttano una tonnellata di bombe su ospedali, viene tacciata di antisemitismo, e invece le SS sono un esempio di pluralismo che va difeso?", ha sottolineato ancora Zerocalcare.
L'appello degli scrittori all'Aie
"Mi permetto d'aggiungere che l'ultima volta che si è pensato che con i nazisti ci si poteva convivere è finita con un paio di musei della memoria e con le gite delle scolaresche che ancora oggi vanno a vedere i forni dove si bruciava la gente". "Il punto - ha detto nel corso del suo video - è che questi sono pure militanti che stanno facendo un'operazione politica di livello alto. Cioè organizzano campi e svolgono con questi testi un lavoro di formazione che abbraccia tutto l'arco, che va dai gruppi neofascisti fino ai giovani di Fratelli d'Italia".
Proprio ieri era stato diffuso un appello per estromettere la casa editrice "il cui catalogo si basa in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita", si legge in una lettera firmata da nomi di primissimo piano della cultura italiana come Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi oltre che dello stesso Zerocalcare. La missiva si rivolgeva direttamente all'Associazione Italiana Editori (Aie), responsabile dell'assegnazione degli spazi, chiedendo una riflessione sull'opportunità di tale presenza. La lettera ha posto una domanda diretta all'Aie, citando l'articolo 24 del regolamento della fiera ("Osservanza di leggi e regolamenti"). Tale norma, sottoscritta da ogni espositore, impegna ad aderire "a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani", rifiutando "ogni forma di discriminazione".