La vittima, Sadjide Muslija, di origini macedoni, è stata trovata morta in un'abitazione di Pianello Vallesina, frazione di Monte Roberto. Il marito, ora ricercato, era già stato arrestato lo scorso aprile per maltrattamenti e poi rilasciato pochi mesi dopo su patteggiamento
Femminicidio in provincia di Ancona, dove una donna di 50 anni di origini macedoni è stata trovata morta in un'abitazione di Pianello Vallesina, frazione di Monte Roberto. Stando alle prime informazioni la donna sarebbe stata picchiata a morte dal marito che è al momento irreperibile e non si è presentato questa mattina al lavoro. La vittima si chiamava Sadjide Muslija e più volte, nel corso dell’ultimo anno, era stata vittima di maltrattamenti da parte del marito, Nazif Muslija, anche lui 50enne della Macedonia. A dare l’allarme è stato il datore di lavoro della donna che questa mattina non si era presentata nella ditta di imballaggi nella quale faceva l'operaia: in tarda mattinata quindi i carabinieri della Stazione di Moie di Maiolati Spontini (Ancona) sono intervenuti presso l'abitazione della donna, trovandola morta riversa sul letto e con segni evidenti di violente percosse. Sul posto il magistrato di turno della Procura di Ancona, i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Sezione Investigazioni Scientifiche di Ancona e della Compagnia di Jesi e anche il sindaco di Monte Roberto Lorenzo Focante.
L’arresto ad aprile scorso
L’uomo, ora ricercato con l’accusa di femminicidio, era già stato arrestato lo scorso aprile dopo l’ennesima aggressione ai danni della moglie: in quell'occasione il marito, contestandole un presunto tradimento, aveva sfondato la porta della camera da letto con un'ascia e lei si era rifugiata a casa dei vicini. La donna aveva raccontato che da due anni subiva violenze fisiche dal marito. Dopo soli tre mesi, a luglio, Nazif Muslija aveva deciso di patteggiare una pena e dopo il suo rilascio i due coniugi erano tornati a vivere insieme.
Indagini in corso
Il corpo della vittima è rimasto nell'abitazione mentre gli investigatori sono a lavoro per effettuare tutti i rilievi e rintracciare il marito che, dopo il delitto, potrebbe essere scappato a bordo di un'auto, una Smart. Anche il datore di lavoro del 50enne si era preoccupato, non vedendolo arrivare, ed era andato a casa del dipendente dove ha trovato i carabinieri già presenti. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero di Ancona, Rosario Lioniello, procedono a 360 gradi ma quella del femminicidio, visti anche i precedenti per maltrattamenti, sembra essere l'ipotesi più concreta.