Nello stabilimento di Genova i lavoratori hanno passato anche la notte e hanno bloccato le strade: Autostrade registra 8 km di coda a causa della manifestazione. A Taranto Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno riunito i lavoratori alla portineria per chiedere a Palazzo Chigi di ritirare il piano che porterebbe alla chiusura dello stabilimento
Mentre prosegue la manifestazione dei lavoratori dell’ex Ilva che, da ieri, occupano lo stabilimento di Genova, questa mattina la mobilitazione è iniziata anche a Taranto. Fim, Fiom, Uilm e Usb hanno riunito i lavoratori alla portineria imprese e nella sede del consiglio di fabbrica dopo la rottura con il governo, al quale chiedono di ritirare il piano che, per i metalmeccanici, rappresenta il preludio alla chiusura dello stabilimento. Le sigle sindacali hanno stabilito lo sciopero immediato e poi altre iniziative che comprendono l’occupazione di reparti e blocchi interni.
Sciopero a Taranto
La mobilitazione a Taranto è accompagnata da uno sciopero di 24 ore, ma le sigle non escludono che la protesta possa proseguire oltre la singola giornata, vista la tensione crescente nello stabilimento. La statale Appia è stata bloccata all'altezza del siderurgico, con disagi alla circolazione e lunghe code in entrambi i sensi di marcia. Il presidio rimane attivo mentre i lavoratori annunciano ulteriori iniziative se non arriveranno segnali dal governo.
Approfondimento
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Fim: "Lavoratori mai verso un piano di chiusura"
"Stiamo occupando le strade dello stabilimento di Taranto perché i lavoratori non accetteranno mai un piano di chiusura". Questo il commento del segretario nazionale della Fim Cisl Valerio D'Aló che ricorda che "l'unico piano che conosciamo è quello discusso con commissari, governo e lavoratori" e avverte che la protesta non si fermerà. "Non strumentalizzate la manifestazione, non è contro nessuno: è a favore del lavoro e delle persone che vogliono continuare a operare in un ambiente salubre". Sul fronte industriale il sindacalista afferma che "la decarbonizzazione deve essere fatta seriamente: il governo trovi le risorse, che non possono uscire mettendo in cassa le persone e ricavandole dai loro salari. Questo non lo accetteremo mai". Il no riguarda anche lo stop agli impianti: "Non accetteremo la fermata di impianti fondamentali per il rilancio di Taranto, Genova, Novi, Salerno e di tutto il gruppo ex Ilva". La mobilitazione ora lascia la fabbrica per attraversare la città. "Ci sposteremo all'esterno - conclude D'Aló - per gridare che non ci fermeremo. Serve che il governo riapra il dialogo e lo faremo con ogni mezzo possibile, perché nessuno deve avere la possibilità di far finire la storia dei lavoratori dell'Ilva".
Manifestazione a Genova
Intanto prosegue da ieri anche la manifestazione a Genova, dove è stato occupato lo stabilimento di Cornigliano. I lavoratori, che alle 7 hanno iniziato l'assemblea, hanno passato la notte in strada, all'esterno dello stabilimento, in alcune tende allestite già da ieri sera. Il presidio potrebbe durare fino a domenica. Intanto oggi dovrebbe tenersi un primo incontro istituzionale in prefettura. Bloccate anche le strade: alle ore 8 circa, sulla A10 Genova-Savona tra Genova Prà e l'allacciamento A10/A7 verso Genova, Autostrade registra 8 km di coda a causa della manifestazione dei lavoratori dell'ex Ilva che sta interessando la viabilità ordinaria.