Armanda Colusso è tornata a parlare del figlio, detenuto da un anno in un carcere di Caracas in Venezuela con accuse poco chiare, durante una conferenza stampa in Comune a Milano. "Fino ad agosto il governo italiano non aveva ancora avuto nessun contatto telefonico con il governo venezuelano", ha spiegato
"Fino ad agosto il governo italiano non aveva ancora avuto nessun contatto telefonico con il governo venezuelano. Questo dimostra quanto poco si sono spesi per mio figlio". Armanda Colusso, madre di Alberto Trentini, è tornata a parlare del figlio, detenuto da un anno in un carcere di Caracas in Venezuela con accuse poco chiare, durante una conferenza stampa in Comune a Milano. Trentini era stato arrestato il 15 novembre 2024 mentre era in viaggio da Caracas a Guasdualito, nel nordovest del Paese, per lavorare come coordinatore della ong francese Humanity and Inclusion dedicata all'assistenza alle persone con disabilità.
La madre: "Indignata, in un anno non si è fatto ciò che si doveva fare"
"Sono qui dopo 365 giorni a esprimere indignazione. Per Alberto non si è fatto ciò che era doveroso fare. Sono stata troppo paziente ed educata ma ora la pazienza è finita", ha aggiunto Colusso. "In 12 mesi ho avuto tre telefonate dalla premier Giorgia Meloni e ho avuto due incontri con Mantovano con cui c'è costante contatto. Siamo in contatto con l'inviato speciale per gli italiani in Venezuela che è sempre disponibile", ha spiegato ancora la donna, sottolineando che "dai rappresentanti del governo, da subito, ci è stato imposto il silenzio per non danneggiare la posizione di mio figlio. Ci siamo fidati e abbiamo operato in silenzio. Ma non potendo continuare a essere ignorati, con il nostro benestare è stata fatta un'interrogazione parlamentare".
La madre: "Un'ingiustizia di cui non sappiamo darci pace"
La prigionia di Trentini "è un'ingiustizia di cui non sappiamo darci pace. Alberto ci è mancato e ci manca ogni giorno", ha detto la donna. E rivolgendosi ai giornalisti durante la conferenza stampa a Palazzo Marino a Milano, ha aggiunto: "Voglio dirvi quanto difficili siano stati questi 12 mesi per me e la mia famiglia. Mio marito non sta bene. Abbiamo vissuto notti insonne a immaginare come sta Alberto, cosa spera, di cosa ha paura. A mio figlio è stato tolto un anno di vita in cui non ha potuto godere dell'affetto della famiglia. Si è perso Natale, Pasqua, il compleanno, fare passeggiate, ascoltare musica, la possibilità di leggere. Ha trovato un paio di occhiali lì perché voleva leggere e cercare di essere tranquillo".
La madre: "Oggi niente sofferenza, solo informazione"
"Ho messo per iscritto le parole che volevo dire ad Alberto perché temevo di commuovermi e dimenticare qualcosa. Invece non voglio dimenticare niente e dire qualcosa che arrivi al vostro cuore", ha proseguito Colusso. "E' stato doloroso per me scrivere queste parole perché quando si scrive ci si immedesima di nuovo e riemergono tutte le sofferenze, ma oggi non ci deve essere sofferenza, solo informazione". E rivolgendosi ancora alla stampa ha ribadito: "Sono convinta che solo parlando con voi giornalisti potrò ottenere informazione e aiuto. Oggi è un anno che mio figlio è in carcere a Caracas. L'ultimo messaggio che gli ho mandato era di auguri di buon onomastico, lui mi rispose per dirmi che stava partendo per un'altra missione".
A Milano per Trentini Fazio, i genitori di Regeni e Rocchelli
Presenti alla conferenza stampa anche il sociologo Nando Dalla Chiesa, l'ex magistrato Gherardo Colombo, i giornalisti Carlo Verdelli e Fabio Fazio, il coordinatore nazionale dell'associazione Articolo 21 Giuseppe Giulietti, i genitori di Giulio Regeni, quelli di Andrea Rocchelli, fotoreporter ucciso nel Donbass nel 2014 e alcuni amici di Alberto, oltre ovviamente ai genitori di Trentini, alla legale della famiglia Alessandra Ballerini e all'inviato speciale per i detenuti italiani in Venezuela, Luigi Vignali. Presente anche la presidente del Consiglio comunale di Milano Elena Buscemi: "Rinnoviamo l'impegno del Comune. Siamo vicini alla famiglia e il nostro è un impegno nel continuare la lotta per Alberto e per la verità relativa a tutti i casi come questo" ha detto Buscemi ricordando la mozione su Trentini approvata dal Consiglio comunale.
Il legale di Trentini: "Il governo faccia come se Alberto fosse suo figlio"
Per il cooperante, il governo italiano "deve fare come se fosse un figlio loro e attivarsi in tutti i modi" per la sua liberazione, ha detto l'avvocata della famiglia Trentini, Alessandra Ballerini, durante la conferenza stampa a Palazzo Marino. Mentre il mancato riconoscimento italiano delle elezioni in Venezuela e della legittimità del governo Maduro "non ha reso fluidi i rapporti". "Ed era per questo che nelle settimane scorse quando c'era la stata la canonizzazione (di alcuni santi venezuelani, ndr) confidavamo" nell'apertura "di un canale diplomatico e non solo di colloqui", ha sottolineato Ballerini. Poi ha aggiunto: "Anche il Vaticano è stato attivato. La canonizzazione era il momento giusto. Si è espresso anche il Patriarca di Venezia, ha aderito al digiuno per Alberto e ha rilasciato dichiarazioni. Quindi si è speso molto".